Era gremita ieri sera la sala ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana di Gubbio, in occasione dell'incontro dal titolo ‘La resistenza degli internati militari italiani’, promosso dalla sezione umbra dell'associazione nazionale Ex Internati e che vedeva tra gli ospiti uno dei reduci di questa pagina di storia poco conosciuta ai più: ovvero la vicenda gli oltre 600 mila militari dell'esercito, che dopo l'8 settembre 1943 decisero di non aderire alla RSI e non affiancare le truppe nazifasciste, pagando questa scelta con la deportazione nei campi di lavoro in Germania, alla stregua di chi venne confinato nei lager. Tra i pochi a tornare, Peppino Gagliardi, originario di un piccolo paesino in provincia di Reggio Calabria, oggi 96enne e padre del consigliere comunale a Gubbio, Francesco Gagliardi. Peppino Gagliardi nelle vesti di ex internato Militare Italiano, nel gennaio scorso è insignito dal Capo dello Stato Mattarella con la ‘Medaglia d’Onore’ (vedi foto in photo gallery) e ha raccontato al pubblico presente alla Sperelliana la sua tormentata e avventurosa esperienza, dopo la cattura da parte degli ustascia croati in Jugoslavia, la consegna ai partigiani di Tito e quindi l'abbandono nelle campagne al confine con l'Italia, dove furono catturati e messi di fronte alla scelta se proseguire da combattenti la guerra al fianco dei nazisti oppure no: "Non ebbi nessun dubbio - ha raccontato con grande lucidità Peppino Gagliardi - non potevo pensare di trovarmi a sparare contro i miei connazionali, pensavo a mio fratello che avevo incontrati casualmente in Germania o ai miei parenti, mi sarei potuto trovare a combattere contro di loro. Preferii dire di no e finire in Germania, a Fulda, in una fabbrica di gomme, dove ho trascorso i 18 mesi successivi, fino a che non ci hanno liberato gli americani". Uno dei passaggi più commoventi raccontati da Gagliardi, è stato il ritorno a casa e l'abbraccio con la madre, che non avendo avuto più notizie di lui lo credeva ormai morto.
Nel corso dell'incontro - moderato dal direttore di TRG, Giacomo Marinelli Andreoli (nella foto di Francesco Caparrucci insieme ai relatori - è stato anche presentato il libro "Lettere da un giovane militare 1942-1945" (Morlacchi Editore 2017) di Marco Terzetti, dedicato al padre Bruno, anch’egli uno degli internati militari italiani in Germania dal 1943 al 1945. Oggi Terzetti è il presidente della sezione umbra dell'associazione nazionale Ex Internati. Ha partecipato anche Francesco Gagliardi, figlio di Peppino, che ha ricostruito il contesto nel quale il padre ha vissuto questa esperienza che ne ha segnato la vita anche se, ha ricordato il figlio "mai nella vita ho sentito mio padre lamentarsi per tutto questo, nè rivendicare alcunchè, nonostante lo Stato abbia per molto tempo dimenticato gli ex internati, che non erano nè prigionieri ma neanche lavoratori liberi. Mio padre è tornato in Germania da emigrato negli anni 50 e poi anche in Australia, si è rimboccato le maniche e ha lavorato lontano. Oggi il riconoscimento del Presidente Mattarella rappresenta un degno tributo a chi ha vissuto un'esperienza di resistenza dicendo no al regime e rischiando la vita nei campi di lavoro tedeschi".
Nei saluti iniziali dell'incontro sono intervenuti anche il comandante dell'Esercito in Umbria, col. Maurizio Napoletano e il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati.
Gubbio/Gualdo Tadino
11/03/2019 09:48
Redazione