Gubbio si prepara a vivere il suo primo 15 maggio senza Festa dei Ceri dal secondo dopoguerra. Semplicemente impensabile, fino a 3 mesi fa, quando ancora si festeggiavano i veglioni ceraioli e si pregustava la lunga rincorsa verso il mese di maggio.
L'ondata epidemica e le conseguenti misure di contenimento hanno cambiato la vita quotidiana in Italia e nel mondo e nessun evento, specie quelli di massa, hanno potuto uscirne indenni. La città sta vivendo queste ore tra il magone di ciò che sarebbe potuto essere – complice anche un meteo decisamente più mite dei soli 6 gradi dello scorso anno – e il desiderio che queste 24 ore scorrano più in fretta possibile come un brutto sogno. Sapendo che al risveglio, la realtà sarà tutt'altro che piacevole, con le inevitabili difficoltà socio economiche cui soprattutto le comunità più marginali come quella umbra , e in Umbria quella dell'Alto Chiascio, sono chiamate a far fronte.
Pochi riti dunque a cavallo tra 14 e 15 maggio, in una città che è imbandierata ma silenziosa.
Il Triduo in onore del Patrono, dalla Chiesetta dei Muratori, è momento di meditazione ancora più profondo, il suono del Campanone, con i suoi rintocchi, scuote l'orgoglio ma al tempo stesso imprime anche il suo timbro sul volume alluvionale di ricordi che affiorano tra gli eugubini in queste ore.
La Banda comunale ha affidato ad una composizione web diffusa in queste ore e a distanza il suo "Fazzoletto", che in serata avrebbe risuonato tra le vie del centro storico.
Il 15 maggio sarà mesto, sia nei riti che nella possibilità stessa di vivere la città, come inevitabile che sia, dovendo per forza limitare le occasioni di assembramento che anche la sonata del Campanone o le celebrazioni religiose avrebbero potuto generare.
In mattinata l'omaggio ai Defunti, alle 8.30 al cimitero e alle 9.15 al Mausoleo 40 Martiri, che sarà trasmesso su TRG nel corso della rassegna stampa.
Nel pomeriggio i Vespri dalle 16.30 dalla Cattedrale e a seguire la benedizione del Vescovo alla città, sempre in diretta su TRG, che racconterà questo anomalo 15 maggio fino alle 20, proponendo ancora la sonata lunga del Campanone delle 19 e il Triduo finale dalla Chiesetta dei Muratori alle 21.
Tutti momenti a porte chiuse e interdetti al pubblico anche nei dintorni del luoghi interessati, dal momento che sarà escluso il transito veicolare ma anche pedonale dalle 16 alle 20.30 nelle zone del centro storico circostanti Piazza Grande, sugli stradoni del monte per tutto il giorno del 15 e il 16 così come in Basilica, in questo caso anche domenica 17 maggio.
Sabato, infine, giorno di ricorrenza del Patrono, ancora a porte chiuse, torneranno le celebrazioni solenni con il Pontificale alle 11.15 dal Duomo e la messa dalla Basilica delle 17, con il Campanone che, ancora in una Piazza Grande vuota, tornerà a farsi sentire alle 8, alle 12 e alle 19.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/05/2020 20:14
Redazione