"Questa mattina dopo un lungo colloquio con la Presidente Donatella Tesei, con la quale peraltro ho mantenuto in questi giorni contatti quotidiani, analizzando i dati in suo possesso, sembra non vi siano più le condizioni per una proroga delle restrizioni, per cui speriamo tra qualche ora di poter scrivere la parola fine" sulla vicenda relativa alla zona di Giove. Lo afferma il consigliere regionale Daniele Nicchi.
"Nell' esprimere ancora una volta piena solidarietà alla comunità di Giove, soggetta alle misure restrittive di Zona Rossa", Nicchi "desidera porgere un plauso a tutti coloro che hanno contribuito alla gestione di questa grave emergenza. Le istituzioni tutte, dalla locale Usl, alla Protezione civile e tutte le associazioni di volontariato si sono spese sopra le loro forze per aiutare tutti coloro che ne avevano necessità". "Devo precisare - prosegue Nicchi - sorvolando sulle polemiche che qualcuno per diversa appartenenza politica ha interesse a mettere in campo, che il ruolo della Regione è stato fondamentale nelle scelte: avere la disponibilità di test sierologici per un intero paese non è un fatto scontato, piuttosto il frutto di una lungimiranza che ha permesso l' acquisto massiccio di tali dispositivi quando ancora vi era una forte disponibilità sul mercato. Questo screening ha permesso di avere la situazione reale del virus nel paese di Giove come in nessun altro paese dell' Umbria". "Aggiungo anche - prosegue il consigliere della Lega - che gli aiuti alle famiglie in difficoltà per circa in buoni spesa, messi a disposizione dalla Presidente della Giunta regionale a partire dal giorno stesso del prolungamento, ciò dimostra la sensibilità nei confronti di una cittadina provata dalle restrizioni dell' ordinanza regionale. Si ribadisce un concetto semplice, l' istituzione della zona rossa è stata richiesta e condivisa da tutti per la tutela della incolumità pubblica, in primis a vantaggio dei cittadini di Giove ed è stata decisa in forza dei numeri che purtroppo per varie ragioni lasciavano presagire una situazione epidemiologica che poteva andare fuori controllo".