Sul Calai non si può più attendere, dopo 12 anni dalla chiusura dell'ex ospedale di Gualdo Tadino, i sindacati chiedono certezze sui tempi di riapertura.
Lo hanno fatto stamattina con un presidio sulla scalinata d'ingresso della struttura storica del Calai, alla presenza di tutte le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, ivi comorese anche quelle dei pensionati. Presente anche il sindaco Massimiliano Presciutti.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI
"Il progetto della realizzazione di due Case della Salute a Gubbio e Gualdo Tadino era inserito nel nuovo sistema sanitario territoriale - hanno affermato i sindacati - che non può essere basato solo sull’ospedale di Branca, ma ha bisogno di strutture territoriali che garantiscano vari servizi per i cittadini, per avere risposte qualificate e rapide e decongestionare il nosocomio, già alle prese, tanto più in questa fase, con l'emergenza acuta”.
Per i sindacati la scelta di fare di questa struttura un polo per i servizi di base ai cittadini garantirebbe una maggiore accessibilità e dunque una migliore perevenzione. A Gualdo Tadino, inoltre, il progetto del recupero del Calai consetirebbe una rigenerazione e riqualficazione urbanistica di porzioni di fabbricato ferme da anni. Da qui l'appello alla Regione, di cui si è fatto portavoce Filippo Ciavaglia segretario della Camera del Lavoro di Perugia, a fare chiarezza da subito su progetto e finanziamento.
I PROBLEMI DEL CALAI
Il problema oggi del Calai è proprio quello relatovo al finanziamento.
I 3 milioni di euro, stanziati dalla precedente giunta regionale, sono stati inseriti nella voce di bilancio dell'Asl 1 denominata "spese correnti", un capitolo che non si ritiene adeguato per garantire all'intervento le risorse necessarie. Meglio sarebbe stata la voce "investimenti", in quanto avrebbe consentito di accantonare in modo stabile i fondi rispetto alle spese correnti che sono suscettibili sempre, a fine anno, di poter essere utilizzate per pareggiare il bilancio.
Gubbio/Gualdo Tadino
16/11/2020 14:14
Redazione