E' questione di settimane, poi Tiziana, in carrozzina dal 2008 in seguito a un intervento, tornera' a casa sua in piedi.
E' la prima paziente in Italia ad aver preso il "patentino" per l' uso a domicilio dell' esoscheletro Indigo, un ausilio robotico che permette alle persone affette da paraplegia di camminare da sole, dopo un training della durata variabile a seconda di diversi fattori. Tiziana Furiosi e' una paziente dell' Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide, da sempre leader nella neuroriabilitazione robotica, tanto da essere stato il primo centro in Europa a dotarsi di un esoscheletro, nel 2012, e da ospitare ogni anno circa 100 studenti in medicina riabilitativa americani, grazie all' accordo con 32 universita' statunitensi. Oggi, sotto la guida del dottor Paolo Milia, responsabile dell' area neurologica e robotica e vice presidente della Societa' internazionale di medicina digitale, e' partito il progetto ' Camminare oltre la disabilita' ' , che nel 2017 ha vinto il premio ' Innova salute' al forum della salute di Roma ed e' stato protagonista in Cina al congresso mondiale di medicina digitale.
"Per primi in Italia abbiamo cominciato a fare training per consentire ai pazienti che usano l' esoscheletro di utilizzarlo anche a casa - spiega Milia - l' obiettivo di questa tecnologia e' proprio quello di riuscire a utilizzare la macchina come fosse una carrozzina, nella vita di tutti i giorni". Una speranza che e' diventata realta' grazie all' esoscheletro Indigo, che pesa solo 13 kg ed e' costruito in modo che il paziente non ne avverta il peso e possa indossare le sue scarpe e muoversi su terreni differenti, in salita e in discesa. Tiziana, originaria di Cagli, nelle Marche, ha ormai a Umbertide una seconda casa: e' stata una dei primi pazienti a sperimentare quel primo robot, Ekso - piu' pesante e usato soltanto con l' aiuto dei fisioterapisti - e sara' la prima a portarsi a casa Indigo. Nei corridoi del Prosperius, dove da ' veterana' osserva e incoraggia gli altri pazienti, racconta che e' stata proprio l' emozione provata nel muovere qualche piccolo passo dopo quattro anni di sedia a rotelle ad averle dato la forza di lottare per la sua autonomia. "Mi hanno messa in piedi e mi sono ritrovata all' improvviso alla stessa altezza degli altri. Nessuno ci avrebbe scommesso: ho visto le stelle. Da quel giorno non mi sono piu' fermata".
Città di Castello/Umbertide
28/10/2018 15:47
Redazione