Le misure restrittive adottate in Umbria dal 6 gennaio ad oggi hanno avuto un beneficio nel contenimento del virus di un misero 0,1%, ovvero di fatto sono servite a poco. Era andata meglio nei mesi precedenti con un 70% di efficacia registrato tra la metà di novembre e dicembre.
La bassa incidenza delle misure restrittive nell'ultimo mese è uno dei dati che in conferenza stampa è stato riferito dal Comitato tecnico scientifico della Regione Umbria, presenti anche l'assessore Coletto, il dirigente Dario e il commissario d'Angelo, insieme alle proiezioni dell'andamento pandemico per le prossime settimane.
E' un dato di fatto che siamo in piena fase 3 , una fase che vede ancora lontano il picco se mantenessimo lo stato attuale di restrizioni.
La provincia di Perugia va molto peggio di quella di Terni : la prima ha un'incidenza per 100 mila abitanti pari a 254,53 , la seconda 172,12.
La fascia d'età che maggiormente ha contratto il virus è quella tra i 6 e i 10 anni, seguita dalla fascia 11 – 13 , ovvero, ha spiegato la dottoressa Bietta, i bambini e ragazzi che frequentano elementari e medie .
I Comuni più colpiti sono nel distretto perugino Torgiano e Perugia, nel distretto folignate Bevagna, Valtopina e Spello .
I ricoveri ordinari in ospedale nella giornata del 3 febbario erano assimilabili a quelli di novembre , 367 unità, l'indice Rt è di 1,14. Con questi dati gli scenari possibili sono due: il primo, in blu, mantiene la situazione di restrizione attuale e vede il picco ospedaliero ad aprile con normalizzazione a giugno ed un carico di decessi dall'inizio della pandemia di 1087 unità ( oggi sono 813 ) . Il secondo, in rosso, nell'ipotesi di istituzione del lockdown almeno nell'area della provincia di Perugia con il picco che si raggiungerebbe ad inizio marzo e normalizzazione intorno a maggio con un carico di decessi di 1066 unità.
Si attende la cabina di regia con il Ministero della salute, attesa per venerdi 5 febbraio, per stabilire quali possano essere le misure restrittive da prendere per l'Umbria; certo è che dati ed andamento hanno messo in evidenza un 'anomalia nella diffusione del contagio che non si eslcude possa essere determinata da una variante del virus. Per quella brasiliana in Umbria già dall'8 gennaio erano stati individuati due soggetti di età avanzata con mutazioni anomale di cui non si è potuto risalire alla catena di contagio, a differenza degli altri casi italiani di Varese e in Abruzzo. Non si conosce quanto tale variante impatti sull'Rt: è noto che quella inglese abbia un'incidenza di un considerevole 0,8 %.
Quanto ai vaccini dal 12 febbraio l' Umbria avvierà le prenotazioni per le vaccinazioni Covid degli ultraottantenni ed entro febbraio sarà somministrata la prima dose a 20 mila persone. Per prenotare sarà individuato un portale, verrà utilizzata l' app per i servizi pubblici, ma verranno coinvolte anche farmacie e medici di medicina generale, così come sarà attivato un numero di telefono dedicato.
Perugia
04/02/2021 18:08
Redazione