Dopo sei presentazioni in varie città dell’Umbria e in attesa di altri appuntamenti programmati, “Romanzo Socialista” è approdato al Salone del Libro di Torino 2025. Per il libro di Brunello Castellani si è trattato di un appuntamento importante pieno di emozioni e sorprese.
Al riconoscimento annunciato per il terzo posto al Premio Letterario Internazionale “Il Narratore” si è aggiunta la terza posizione conseguita nel Premio letterario “Autori Italiani”. L’animatore della cerimonia di premiazione ha sottolineato che il raggiungimento del podio in due diversi premi, con giurie diverse, costituisce una consacrazione, il riconoscimento del valore dell’opera. In ogni caso, è la certificazione di un serio lavoro di ricerca e narrazione.
Dopo i premi, il libro è stato presentato nello spazio espositivo della regione Umbria dove Antonio Vella ha animato, con rigore e competenza, una conversazione con l’autore mentre dallo schermo fluivano le immagini della nostra terra magnifica e magnetica.
Dopo ogni appuntamento l’autore è stato avvicinato da qualche sconosciuto interessato a parlare del libro e, soprattutto, del tentativo di restituire dignità alla parola “socialista. Il libro, tuttavia, non è un nostalgico amarcord. È vero che c’è il racconto appassionato delle origini del socialismo e della stagione della militanza politica che coincideva con la vita stessa, ma c’è anche il tentativo di verificare se l’idea socialista e, in particolare il riformismo o, se si vuole, il liberalsocialismo e il socialismo liberale possono contribuire a rianimare la cultura politica della sinistra democratica e progressista. Se, insomma, la sfida di tenere insieme libertà e giustizia sociale ha ancora un senso nell’epoca dominata dalla finanza, dalla tecnica e dalla destra populista.
Un libro politico, ma non politicista, dove le storie personali e politiche dei protagonisti locali, a partire dal Senatore Luciano Stirati, si dispiegano insieme alle vicende della storia socialista e, in particolare, alle figure che hanno incarnato, in varie stagioni, un riformismo intransigente: Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Giacomo Matteotti, Carlo Rosselli, Pietro Nenni, Sandro Pertini. Personalità colte nel vivo delle lotte, nel fuoco degli ideali e nel cuore delle battaglie per l’emancipazione dei più deboli. Fino a giungere alla disfatta che ha lasciato alla generazione dell’autore il peso dell’inquietudine per non aver saputo salvare il patrimonio di idee e conquiste ricevuto in eredità.
Per Castellani si è trattato di una prima volta al Salone del Libro con la vertigine di partecipare, piccolo granello sconosciuto, ad un evento che ha visto impegnati grandi autori di tutto il mondo. Dentro un oceano di libri, dialoghi e colori tenuti insieme dal tema di quest’anno: “le parole tra noi leggere”. Un verso di Eugenio Montale, celebrato anche per i cento anni di “Ossi di seppia”. E se le parole del poeta “cadono” in una lontananza inattesa, il manifesto della rassegna, un l’abbraccio realizzato da Benedetta Fasson, racconta la bellezza di un segno di connessione e complicità che ha invaso Torino: le piazze perfette, i portici sobri e le antiche cortesie.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/05/2025 09:52
Redazione