“Un paio di bicchieri di vino la sera prima”, si difende il romeno ubriaco

Gli è stato riscontrato un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge. Sottoposto a ben due esami nel giro di tre ore da parte dei carabinieri della stazione di Montefalco, il romeno 30enne che ieri mattina intorno alle dieci ha falciato il 72enne Alvio Goretti, un anziano di Montefalco, provocandone la morte, non fa altro che piangere. Da ventiquattr’ore si trova in una cella del carcere di Spoleto. Con il suo legale di fiducia, l’avvocato Stefano Rosi, ha scambiato giusto poche parole. Ha detto che sì, la sera precedente, era stato con un paio d’amici a cena e forse aveva alzato un po’ il gomito. Niente di che, a sentir lui. La mattina dell’incidente, però, ha negato d’aver toccato una goccia di vino. Sarebbe stata dunque la sbornia-killer di giovedì sera, probabilmente non smaltita, a rallentare i riflessi dello straniero, distrutto dall’accaduto. L’uomo, incensurato, emigrato ormai da dieci anni in Italia, vive a Montefalco con la compagna, anch’essa romena. Possiede un regolare permesso di soggiorno ed è impiegato in qualità di operaio in un’azienda alimentare di Perugia. Il ritratto, insomma, di una persona normale. Ci tiene a sottolinearlo, l’avvocato Rosi, che respinge ogni indebita associazione dell’accaduto ai recenti fatti di cronaca che hanno sconvolto il territorio nazionale. Una specie di caccia alle streghe dopo che ad Ascoli Piceno un rom, ubriaco alla guida, ha ucciso quattro giovani. Niente di simile, dice l’avvocato Rosi. Intanto è stata fissata la data dei funerali del il 72enne di Montefalco travolto dall’Opel Astra dello straniero che si terranno a Fabbri nella giornata di martedì. Lunedì, invece, sarà la volta sia dell’autopsia sia dell’udienza di convalida del fermo di polizia giudiziaria a carico dello straniero che sarà interrogato in carcere dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Spoleto.