Giotto in Assisi: un evento sul quale interviene il sindaco Claudio Ricci. "Assisi, e quasi cento, fra Artisti, Artigiani e Maestri d’Arte, giunti anche da “Oltralpe”, con oltre 20.000 mq di Affreschi, nella Basilica Papale di San Francesco, ad Assisi e nei Siti Francescani, diedero vita (con le scuole “romana e fiorentina”), sette secoli fa, all’Arte Pittorica Europea, al Cantiere più importante dell’Architettura e della Cultura di quel periodo - scrive Ricci - Una Meraviglia di Santità, Cultura e Umanità, che seppe Emozionare. Sin dall’origine dell’idea, dedicare una Mostra a “Giotto in Assisi”, eravamo consapevoli (con la Giunta, l’Assessore Leonardo Paoletti, il Consiglio Comunale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Civita, il Custode e i Frati Minori Conventuali) che dovevamo “andare oltre”, che non potevamo fare “solo” una Mostra, ma avremmo dovuto “riaprire il cantiere” con un Progetto Culturale “permanete” in grado di Meravigliare e “Far Vivere una Esperienza” unica e “irripetibile”.
Per questo abbiamo installato un “Ponteggio di Avvicinamento”, alle opere di Giotto, nella Cappella di San Nicola in Basilica Inferiore (nel 2011 i ponteggi verranno montati nella Basilica Superiore) per “avvicinarsi alle pitture”, come mai avvenuto sinora, per poter “sentire il suono dei pennelli” mentre avviene, realmente, il restauro pittorico.
A Palazzo Vallemani, nella Pinacoteca Comunale (seconda sede della Mostra) si possono ammirare Opere di Giotto e del Trecento Umbro (altre, del 200’ e 300’, arriveranno nel 2011, a Palazzo Monte Frumentario, per far capire il contesto pittorico che precede l’opera giottesca) e seguire un “nuovo Percorso Didattico” per capire il Cantiere dell’Affresco.
Nella terza sede, a Palazzo Monte Frumentario, sono state “ricostruite” le 28 Storie Francescane, di Umanità e Santità, con i colori “luminosi” originali, utilizzando “computer, pennelli e colori veri”, che sette secoli fa stupirono, con la tridimensionalità pittorica di Giotto, i primi pellegrini. Utilizzando Video Multimediali è possibile, nella “Mostra”, confrontare l’opera com’è oggi, “sfumata dal tempo”, con lo scintillio, e la regalità, dei colori originali (potendo analizzare e scoprire ogni particolare, sino “all’ultima pennellata”).
Infine il viaggio “nello spazio e nel tempo” con la possibilità di “visitare virtualmente”, direi viaggiare e immergersi fra i “personaggi e gli ambienti tridimensionali” della scena dell’approvazione della Regola (Papa Innocenzo III che benedice i propositi di San Francesco, otto secoli fa).
Dal “suono dei pennelli”, impegnati nel restauro, alla meraviglia dei colori originali, alla tecnologia sino al “viaggio virtuale nell’affresco”: una esperienza culturale fra tradizione e innovazione guidati dallo stupore di allora e, ci auguriamo, di oggi.
Assisi, con il 10 Aprile 2010, “riapre un Cantiere”, quello di Giotto, che non si dovrà più chiudere per fare di questo tema, quello pittorico legato a Santità, Cultura e Umanità, “Il Tema” sul quale coinvolgere tutta la città, per sensibilizzare al bello e al bene, verso una “armonica e corretta” valorizzazione culturale, turistica ed economica del patrimonio.
Forse una Mostra deve essere legata “solo” al “mostrare”, al “mettere in luce”, ciò che già esiste nel territorio con le specifiche identità culturali (utilizzando, in prestito, solo quelle opere che possono “aggiungere” valori e riflessioni, rispetto a ciò che già esiste nel luogo).
Non bisogna “aver timore” di utilizzare, come Giotto, un “linguaggio contemporaneo” e innovativo perché dobbiamo parlare agli studiosi ma far appassionale “all’arte del bello” tutti e i giovani in particolare.
Giovani a cui è affidato il futuro ma anche, e soprattutto, il presente, un presente che speriamo, anche con questa iniziativa, restituisca ad Assisi, Patrimonio dell’Umanità (verso la Candidatura a Capitale Europea della Cultura), la “piena consapevolezza” sul Valore dell’Opera Giottesca e, all’Umbria, il senso della Sua Origine: la Santità, la Cultura e l’Umanità.
Una Umanità, direi un Umanesimo che, ad Assisi e in Umbria, hanno anticipato il Rinascimento, con un “innesco creativo” a fondamento della cultura e della identità europea.
Assisi/Bastia
13/04/2010 10:16
Redazione