"Il Mediterraneo puo' diventare, davvero, se pacificato, lo spazio piu' luminoso della Terra".
Inizia con questa citazione di Giorgio La Pira, l'editoriale del cardinale arcivescovo di Perugia-Citta' della Pieve, Gualtiero Bassetti, intitolato Per uno spazio piu' luminoso, che sara' pubblicato oggi sull'Osservatore Romano".
Al centro della riflessione del prelato la grande questione dei migranti e la lunga scia di sangue che sta ormai attraversando il mar Mediterraneo. Una situazione drammatica e non piu' sostenibile.
Gli ultimi tragici naufragi di migranti sulle coste turche, che sono avvenuti sottolinea con amarezza il card. Bassetti "a due passi da alcuni turisti che nella loro spietata e morbosa curiosita' ne cercavano di fotografare i cadaveri", e la tragica morte del piccolo Khalid, il bambino siriano che ha perso la vita sulle coste di un'isola dell'Egeo nel tentativo di fuggire dalla fame e dalla guerra, non sono piu' accettabili.
Il Mediterraneo, sostiene il presule, si deve trasformare da luogo di morte a luogo d'incontro tra i popoli, cercando di diventare quello che il sindaco di Firenze scriveva nel 1958 al presidente egiziano Nasser: "lo spazio piu' luminoso della terra". Ovvero un luogo di dialogo tra popoli e culture diverse, tra fedi e storie lontane. Non si tratta, scrive Bassetti, dello "slancio utopico di un ingenuo mistico cristiano", ma di un obiettivo concreto che va perseguito con decisione.
La condizione necessaria per raggiungere questo scopo e', pero', la fine dei conflitti e un impegno concreto per la pace laddove esistono delle guerre. L'impegno per la pace, pero', deve essere "concreto" e non puo' ridursi "solamente ad un inutile e tedioso esercizio di retorica pubblica".
Una pace autentica non e' solo "una moratoria della catastrofe" o "un compromesso a buon mercato tra gli Stati". E non e' neanche riassumibile solamente con l'"assenza di guerra". La pace vera e' "prima di tutto una pace dello spirito che si riconosce nella tenerezza di Gesu' e nell'infinita misericordia di Dio". Solo partendo da questi presupposti, conclude Bassetti, il Mediterraneo puo' aspirare a diventare "quella sorta di Lago di Tiberiade auspicato da Giorgio La Pira. Ovvero, un mare di Galilea piu' grande, capace di unire con le proprie acque, popoli e nazioni, e di abbattere qualsiasi barriera etnica e religiosa".
Perugia
08/01/2016 08:49
Redazione