“È bello averlo in braccio”, così si leggeva sui manifesti vicino ai banchetti che sabato e domenica scorsi hanno visto impegnati diversi volontari per portare in piazza la proposta di legge di iniziativa popolare a integrazione della 194. Uno slogan per ribadire che ogni vita è un dono e una gioia, anche quando le fatiche e i problemi sembrano nasconderlo. "Il medico che effettua la visita che precede l'interruzione volontaria di gravidanza, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta in grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso." Questo il testo dell’integrazione proposta dall'iniziativa a cui hanno aderito varie associazioni e realtà pro-life italiane, con una notevole risposta in questi 2 giorni a Gubbio che ha portato alla raccolta di circa 400 firme. Un'occasione per poter ricordare che un bambino è un bambino fin dal concepimento e che la sua incolumità va sempre tutelata. Si potrà firmare all'ufficio anagrafe del comune di Gubbio fino al 7 novembre.