Sono nati come singoli comitati, ma ben presto si sono uniti e hanno dato vita ad un coordinamento interregionale. Sono le realtà che dicono "no" alla realizzazione d'impianti industriali per la produzione di energia da fonte eolica collocati nell’alta collina e montagna, e in particolar modo nei territori appenninici a cavallo tra Umbria e Marche. Dallo scorso giugno, i rappresentati dei comuni di Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valtopina, Foligno, Spoleto, Colfiorito, Camerino, Pieve Torina, Serravalle di Chienti hanno deciso di cooperare unitariamente, nella convinzione che gli aerogeneratori andranno a trasformare, irreversibilmente, il contesto naturale dei territori montani delle due regioni. Sono 7 i progetti eolici finora presentati al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica che potrebbero condurre alla realizzazione di circa 70 torri con altezza da 180 ai 200 metri. Potrebbero, perchè saranno poi le singole regioni, sulla base delle linee guida ministeriali, ad individuare le aree idonee o meno all'installazione degli impianti eolici e fotovoltaici. Per questo il coordinamento ha intenzione di promuovere gli Stati Generali dei territori dell’Appennino tra Marche e Umbria, per spiegare le proprie ragioni a tutti i soggetti portatori d'interesse, chiedere un coinvolgimento diretto della popolazione su tali tematiche e scongiurare la realizzazione di tali impianti con caratteristiche non compatibili con le peculiarità geologiche, panoramiche, naturalistiche, archeologiche, agricole e socio-economiche del territorio.
Intervista nel TG SERA a Beatrice Quagliotti del comitato "Un'altra idea per l'Appennino" e membro del coordinamento interregionale (ore 19.30/19.50/20.30/20.50).