A Gubbio abrogato il registro coppie di fatto

La maggioranza in consiglio comunale a Gubbio continua a scricchiolare. Ieri lo ha fatto su una questione rappresentativa per le forze di centro sinistra: il registro delle unioni civili, meglio conosciuto come registro delle coppie di fatto. E la questione potrebbe diventare un vero caso a livello nazionale. Dopo 10 anni il registro, a Gubbio, è stato abolito, accogliendo così la proposta del consigliere comunale Luigi Girlanda, espressione del Pdl e da anni convinto attivista cattolico. La mozione ha trovato 12 voti favorevoli, 10 contrari ed un astenuto. I favorevoli sono stati trasversali: tutti e 6 i consiglieri delle opposizioni, eccezion fatta del dottor Giovanni Vantaggi, e 6 del Pd. Hanno alzato la mano per abrogare il registro il sindaco Guerrini, il presidente del consiglio comunale Pecci, ed i consiglieri Cerbella, Ruspi, Menichetti. Contrari il Prc, Cacciamani, il Sel, l’Idv, i Socialisti ed i due consiglieri del Pd Sarli e Tasso. “E’ uno strumento ad oggi ancora inutile” le motivazioni di Guerrini. “Non ha alcun valore giuridico e legale – il documento di Girlanda - e mette in atto un’indebita equiparazione con la famiglia fondata sul matrimonio costituzionalmente riconosciuta e tutelata”. Gubbio nel 2002 era stato uno dei primi comuni d’Italia ad istituire il registro, su proposta dell’allora consigliere comunale del Prc Gabriele Tognoloni. Registro nel quale, da allora, c’è iscritta una sola coppia. Nel frattempo molte altre città lo hanno attivato ed altre sono in procinto di farlo: Empoli, Tarquinia, Pisa, Voghera, Milano, Salerno, Padova. E da Gubbio i contrari promettono che la questione avrà ampia eco a livello nazionale con le associazioni dei diritti civili. "E'' inconcepibile - afferma già oggi Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia - che un sindaco espressione di un partito che in tutte le amministrazioni pubbliche promuove strumenti di sostegno alle nuove formazioni sociali, tra cui le convivenze etero e omosessuali, abbia potuto appoggiare una simile azione, sicuramente figlia di conflitti locali". Equality chiede al Pd umbro e a Bersani “di prendere le distanze da sindaco e consiglieri che hanno abolito un registro, che ha il valore simbolico di spingere affinché si approvi in Parlamento una legge".