A secco la palude di Colfiorito

È emergenza a Colfiorito per le sorti della palude, dove il livello dell’acqua si è drammaticamente abbassato a causa della siccità degli ultimi mesi. Da troppe settimane infatti non piove e la palude – che è alimentata soltanto da acqua piovana – è quasi secca, tanto che si comincia a temere per la vita della fauna ittica e degli straordinari uccelli acquatici che popolano il parco naturale. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ente Parco di Colfiorito Sergio Gentili, che per scongiurare in futuro altre simili situazioni di siccità annuncia la realizzazione di un progetto teso a mantenere costante il livello dell’acqua della palude. Si tratta di un progetto – realizzato dalla Comunità Montana e finanziato dalla Regione Umbria insieme al Ministero per l’Ambiente per un costo di circa 270 mila euro – che prevede la ristrutturazione dell’attuale inghiottitoio delle acque; l’innalzamento delle soglie di contenimento; la ristrutturazione della vecchia fonte a monte della palude; il ri-confinamento del lago e la riattivazione di alcuni canali per lo scorrimento delle acque. Si tratta cioè di lavori – già iniziati e che termineranno entro l’estate – utili a regolare al meglio il livello dell’acqua nei periodi di abbondanza e a facilitare l’afflusso della pioggia nella palude, che raccoglie tra l’altro piante e fiori molto rari. E a proposito di piante, lanciano l’allarme siccità anche gli agricoltori dell’altipiano di Colfiorito che temono per la produzione delle tipiche patate rosse vendute nelle tradizionali bancarelle lungo la strada verso Colfiorito. Non resta dunque che sperare in un segno divino, per mettere al sicuro l’imminente raccolta.