Adesioni "eccellenti" al partito democratico: o.k. da professionisti e sindacalisti

Gianluca Palazzoli, Claudio Baldoni. Dipendente pubblico e sindacalista della Cgil-Funzione pubblica il primo, commercialista libero professionista il secondo. Dalla società civile emergono nuove spinte per la formazione da subito, anche a Umbertide, del Partito democratico. “Ho deciso di intraprendere questo percorso – dice Gianluca Palazzoli - perchè considero il Pd un progetto ambizioso, aperto a nuovi pensieri, idee ed emozioni. Elementi utili per poter rispondere in modo nuovo a problemi vecchi e nuovi. In una società dove spesso vale più il dire che il fare, lo schieramento e la partigianeria più che i contenuti, ho scelto di partecipare alla costruzione di questa nuova fase politica italiana aderendo al Pd. Le scelte programmatiche che devono caratterizzare maggiormente questo nuovo “contenitore” sono: promozione della piena libertà umana, diritti civili e di cittadinanza, ricerca di giustizia, solidarietà, pace, democrazia e laicità dello Stato. Da quasi tre anni faccio parte del direttivo provinciale della Fp-Cgil di Perugia e membro della rappresentanza sindacale unitaria della Provincia, dove lavoro dal 1994. Questa attiva esperienza sindacale mi porta a sperare che il Pd sia un partito che metta nei suoi primi obbiettivi anche quello della difesa del lavoro stabile, sicuro e non precario; il recupero del potere di acquisto dei salari e delle pensioni; una vera politica sugli ammortizzatori sociali e una ferrea e costante lotta all’evasione fiscale”. Claudio Baldoni punta su due concetti, semplificazione del quadro politico e chiarezza dei programmi: “E’ chiaro che non si potrà andare avanti con questa miriade di partiti. Per questo dico che accanto alla simpatia per il Pd, metterò la mia firma per la promozione del referendum. Il Pd ha sicuramente il merito di semplificare la situazione politica. Ora serve un leader che incarni la novità rappresentata dal Pd e una lista di cose da fare, semplici e chiare. Basta con programmi da 400 pagine, servono massimo cinque tematiche su cui impegnarsi e farle veramente. I francesi che hanno eletto Sarkozy sanno già che le cose che ha detto le farà sicuramente. Magari sbaglierà, però sono sicuri che non tergiverserà. L’azione è sempre meglio di qualunque immobilismo. E’ chiaro che in un maggioranza composta da dieci partiti è molto più difficile, se non impossibile, realizzare qualunque programma. Per questo il Pd può dare la spinta al cambiamento”.