Le istituzioni nazionali e quelle regionali, le associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), i costruttori e i rivenditori di macchine agricole (Federunacoma e Federacma) il sistema allevatoriale italiano, le tante imprese, enti di commercio, di ricerca e universitari. Al taglio del nastro (venerdì 5 aprile) erano presenti davvero tutti gli attori delle diverse filiere agroalimentari e zootecniche del Paese. Presenze e personalità che danno il senso dell'importanza raggiunta dalla kermesse che, alla sua 55a edizione, sarà di scena al centro fiere dell'Umbria fino a domenica 7 aprile. Al taglio del nastro sono intervenuti Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria; Paola Lungarotti, sindaco di Bastia Umbra; Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere Spa.
Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, è entrato nei temi tecnici e politici, rispetto al presente e al futuro dell'agricoltura italiana. "Qui c'è lavoro, ci sono i padri e figli, insieme. Quando parliamo di agricoltura dobbiamo parlare di presente e non solo di futuro. Noi dobbiamo tutelare e garantire reddito a chi lavora oggi e tenere chiari e bene a fuoco gli obiettivi per il futuro. La visione distorta, che passa in alcuni ambienti (anche europei), che l'agricoltore e l'allevatore sarebbero nemici dell'ambiente è, come qui sapete benissimo, del tutto errata e senza fondamento. Lo sviluppo dell'agricoltura è fondamentale per la sicurezza alimentare dell'Italia e dell'Europa e per il presidio dei nostri territori. Le riforme devono tenere conto che le politiche degli stati devono garantire reddito a chi fa impresa e lavora in questo settore. L'agricoltore è il primo ambientalista del pianeta. Come Governo, in 18 mesi, abbiamo aumentato in maniera sostanziale le risorse per i settori agricolo, della pesca e dell'allevamento. Noi dobbiamo difendere la sovranità alimentare perché questo vuol dire produrre e distribuire cibo sano e di qualità. Dobbiamo sì puntare alla progressiva riduzione degli agrofarmaci, ma non eliminarli per legge dalla sera alla mattina, mettendo in crisi le produzioni senza una reale alternativa per poi essere costretti a comprare quello stesso cibo da Paesi che non hanno nessuna tutela ambientale e nessuna norma di sicurezza, con effetti negativi per la salute, e che anzi usano senza regolamentazione, appunto, gli stessi agrofarmaci che noi vorremmo eliminare. La competizione bisogna farla sì sulla qualità e la salubrità, ma dobbiamo tenere insieme le cose. La politica questo deve fare. L'ambiente e la biodiversità di cui siamo portatori come Paese non si cancellano per l'interesse di pochi. Noi siamo contrari all'omologazione e a un modello che vorrebbe accentrare in poche multinazionali uno dei settori più importanti per le nostre vite. Siamo favorevoli, invece, a un modello che favorisca la distribuzione di ricchezza e conoscenze."
Durante il convegno di apertura è stato assegnato il Premio Antonio Ricci. Alla sua quinta edizione il premio dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, scomparso nel 2016. Il premio diviso in due sezioni: una giornalistica, al professionista del settore che si è distinto per raccontare l’agricoltura italiana e una dedicata a uno studente di tutte le facoltà di Agraria di Italia che con un lavoro di tesi abbia affrontati i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la multifunzionalità in agricoltura. Il premio 2024 è stato assegnato a Giorgio Pannelli, con oltre 35 anni di esperienza lavorativa nel settore della ricerca olivicola ed olearia per ogni segmento della filiera, sia agronomica che tecnologica, è nel mondo uno dei riferimenti per l’olivicoltura di qualità. Il Premio laurea in agraria è andato a Giorgia Carone, laureata alla Facoltà di Agraria di Perugia con una tesi dal titolo “Valutazione dell’efficienza alimentare di bovine da latte razza Reggiana in diverse condizioni climatiche”. Ha presieduto alla commissione del premio Il prof. Francesco Tei (Università di Perugia).
A cura di Cia Umbria: “Agricoltura bene comune, verso un futuro più equo per agricoltori e comunità rurali” (9.30 nella Sala Maschiella): una riflessione che parte dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura europea lanciato dalla Commissione europea. Il dibattito, che vedrà anche un focus anche sulle novità dal fronte europeo e le proposte di modifica della Pac da parte della commissione europea,vedrà l’introduzione ai lavori di Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria e vice presidente nazionale, il vice capo unità Prospettive politiche Dg Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea, Ricard Ramon i Sumoy, il capo dipartimento politiche europee e internazionali dello sviluppo rurale del ministero dell’Agricoltura, Giuseppe Blasi, l’assessore delle politiche agricole della Regione Umbria, Roberto Morroni e l’autorità di gestione Regione Umbria, Franco Garofalo. Le conclusioni saranno quelle del presidente nazionale di Cia Cristiano Fini.
I bovini di razza Limousine e Charolaise provenienti da tutta Italia saranno i protagonisti dell’11ª Mostra Nazionale del Libro Genealogico della razza Charolaise Italiana e della 19ª Mostra Nazionale del Libro Genealogico della razza Limousine Italiana. Non finiscono qui gli eventi organizzati in questa edizione di Agriumbria, perché c’è una grande novità in casa Anacli: la gara di conduzione. Anacli quest’anno vanta di numeri da record mai raggiunti prima: 213 animali a catalogo, di cui 72 di razza Charolaise e 141 di razza Limousine; 50 allevamenti partecipanti di cui 16 con capi Charolaise e 34 con capi Limousine; 8 sono le regioni italiane di provenienza: Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Piemonte e Umbria.
Riguardo gli animali a catalogo, si tratta del numero più alto raggiunto da quando la Mostra Nazionale si tiene in occasione di Agriumbria. L’Associazione Nazionale della Pastorizia (Asso.Na.Pa.). Gli ovini di Razza Sarda iscritti al Libro Genealogico saranno i protagonisti del 3° Concorso Nazionale Arieti di Razza Sarda e del 2° Concorso Nazionale Pecore di Razza Sarda. Gli allevamenti partecipanti saranno 13, provenienti dalle Regioni Basilicata, Lazio, Sardegna, e Toscana. Gli animali a catalogo saranno 260 di cui 130 arieti e 130 pecore. Come sempre, non solo concorsi nello spazio di Asso.Na.Pa., ma ci sarà anche la tradizionale vetrina delle razze ovine e caprine, quale rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità animale che popola il territorio italiano. Le razze a limitata diffusione saranno presentate da allevamenti provenienti principalmente dall’Umbria, ma anche dalle Regioni Campania, Sicilia e Toscana. Le razze ovine presenti in vetrina saranno la Sarda, la Comisana, la Massese, la Appenninica, la Sopravissana, la Bergamasca, Biellese, la Suffolk, la Lacaune, la Charollaise; mentre, le razze caprine saranno la Camosciata delle Alpi, la Saanen, la Valdostana, la Girgentana e la Facciuta della Valnerina.
Nell'edizione 2024 non mancano, come da tradizione, gli stand e gli spazi dedicati alla vita all'aria aperta, agli hobby e alle passioni legate al mondo della terra. Presenti molti stand dedicati al cibo, con le eccellenze italiane dell'agroalimentare. Diversi i momenti in programma per i cittadini consumatori, in particolare sui temi della sana e corretta alimentazione, la qualità dei prodotti made in Italy e sulle filiere e la tracciabilità, sulle carni di qualità e sulla sostenibilità degli allevamenti. Tanti anche i momenti tecnici per gli addetti ai lavori, i convegni e le anteprime di progetti e macchine.
Assisi/Bastia
05/04/2024 13:13
Redazione