Allarme donazioni in Alto Chiascio

A lanciare l’allarme è stato il centro immunotrasfusionale di Perugia: in Umbria il consumo di sangue aumenta, a fronte di un numero di donazioni sempre più insufficiente. Una realtà pesante da sostenere, a cui le diverse campagne di sensibilizzazione riescono non sempre a far fronte. A Gubbio l’Avis locale registra notoriamente un saldo passivo, riconfermato anche dai dati relativi agli ultimi cinque mesi: in questo periodo infatti se le trasfusioni effettuate sono state 650 le donazioni sono state invece solo 500. Vero è che rispetto a maggio dello scorso anno nel 2006 si sono calcolate 15 donazioni in più (in tutto 502), ma anche se il trend risulta essere in lenta e graduale ascesa, sul fronte sangue gli eugubini (si contano 737 donatori) non sono ancora autosufficienti. Nei primi cinque mesi del 2006 l’Avis ha registrato 30 nuovi iscritti, ma questo non sembra poter bastare, specie se si guarda all’estate come a un periodo in cui le vacanze e l’innalzamento delle temperature, in alcuni casi con i connessi problemi di bassa pressione arteriosa, generano un vero e proprio calo fisiologico delle donazioni, fino al 30% in meno. Più rosea invece la situazione a Gualdo Tadino, dove - spiega il presidente Bruno Comodi – nonostante alcuni problemi legati all’unità di raccolta della Asl, i dati relativi agli ultimi mesi sono soddisfacenti e anche durante l’estate le donazioni non subiscono in genere ali consistenti. Così almeno è andata nel 2005, quando a Gualdo si sono calcolate un recors di circa 1300 donazioni – a Gubbio sono state 1296 - . Ma nel comprensorio la palma d’oro va a Sigillo, dove in un bacino di circa 2400 abitanti, nei primi mesi del 2006 sono state effettuate 63 donazioni, con un incremento rispetto allo scorso anno di circa il 30% e con una proiezione di aumento che alla fine del 2006 porterebbe le donazioni a 130 rispetto alle 116 del 2005 e alle 108 del 2004.