Una festa della città che nella ceramica si ritrova malgrado tutto e tutti, malgrado la crisi, malgrado la chiusura di aziende di lunga storia, malgrado la cassa integrazione, malgrado le prospettive che sempre più e troppo più spesso parlano di delocalizzazione. C’era la politica alla Festa del ceramista tenutasi per la dodicesima volta in piazza martiri a Gualdo tadino, assessori regionali e provinciali, onorevoli ed istituzioni del comprensorio, dalla Comunità Montana alla miriade di sindaci ed assessori dell’Alto Chiascio chiamati a rappresentare la volontà di percorrere una strada, quella dello sviluppo economico, insieme. C’erano però soprattutto i gualdesi, quelli che l’arte ceramica e le sue alterne crisi l’hanno vissuta e la vivono sulla pelle, ogni giorno in fabbrica e in bottega. A questa assemblea sui generis del comparto ceramico - oltre mille i presenti - ha parlato come ogni anno il presidente del centro ceramico umbro Claudio Carini, promotore insieme al comune della festa, riportando i dati annuali del settore. I mali della ceramica sono la concorrenza sleale dei paesi extra Ue; gli elevati costi energetici e di trasporto, aumentati in 4 anni del 30,7%; il sistema bancario inadeguato, sordo nel partecipare a progetti di rilancio. A fronte di questo le aziende sono costrette a tenere i prezzi fermi al 1997, a lavorare con ordinativi limitati e a consegnare a breve termine. “ Questo – spiega Carini – e la continua ricerca di innovazione hanno permesso a Gualdo Tadino, malgrado la crisi, di conservare il livello occupazionale con 64 imprese del settore, 1000 addetti diretti e 300 nell’indotto”. Ma attenzione, spiega il presidente, perché i dati provenienti da altre realtà ( negli ultimi 8 anni Civita Castellana ha contato 3000 dipendenti in meno, Vicenza 5000 ) sono inquietanti. Il decalogo di Carini è chiaro: “ Occorre rafforzare i controlli delle merci importate extra Ue; stabilire quote d’ingresso per tali ceramiche; rafforzare il sostegno al Made in Italy, ridurre i costi di gas ed elettricità, ma soprattutto fare sistema”. La riflessione sul mondo dell’economia è proseguita con il sindaco Angelo Scassellati che ha spronato gli amministratori regionali a rendere fruttuoso in questo periodo di crisi il patrimonio ambientale di Gualdo, con chiari riferimenti alla concessione del potenziamento degli attingimenti dell’acqua come allo sfruttamento dell’energia eolica. Ma è stata anche una serata di festa in senso vero con la premiazione di chi ha dedicato una vita all’arte ceramica: premio alla memoria per Renzo Megni e quello di ceramista dell’anno a Nedo Frillici. Il riconoscimento per le imprese che forniscono servizi al mondo della ceramica è invece andato alla ditta toscana Colorobbia per la sua capacità di adattare la propria produzione alle esigenze dell’aziende gualdesi, promuovendone innovazione e sviluppo. Premio "città di Gualdo" invece per la giornalista di Sat 2000 Gigliola Cinquetti.