GUBBIO - Lunga la discussione di venerdì in consiglio comunale, apertasi con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime delle stragi di Londra, sul tema sempre caldo della gestione del personale per il quale non sono mancate forti accuse dall’opposizione sull’approvazione di una variazione di bilancio di quasi 30.000 euro, “per nuove ed urgenti esigenze di personale”. Ma uno dei punti più importanti è stato quello sullo spostamento del museo della città di Gubbio presso il Palazzo Ducale. L’Interpellanza era a firma DS relazionata dal capogruppo Stirati che ha ribadito come, a loro avviso, tale decisione sia una resa incondizionata da parte del Comune alla Soprintendenza anche alla luce del fatto che Palazzo Ducale non è vocato per ospitare simili mostre ma iniziative di tutt’altro stampo, vedi la biennale. La risposta articolata è arrivata dal sindaco Goracci: “Alcune ragioni e sollecitazioni sono state raccolte ad integrazione della convenzione non ancora firmata. Siamo così tornati a meglio definire alcuni aspetti- e poi precisa- non si parla di spostamento del museo ma di museo integrato della città. L’obiettivo principale infatti è quello di valorizzare la parte alta della città ed un palazzo di tale bellezza che dentro è vuoto; su questo non si può non essere d’accordo- per poi continuare- è innegabile che ad oggi, nonostante i nostri sforzi che stano dando qualche buon risultato, è l’anello mancante della fruibilità della città”. L’intento è quindi quello di recuperare le tante opere nei magazzini comunali pronte per essere esposte, studiate da esperti che ad oggi offrono disponibilità e competenza senza percepire compensi che eventualmente arriveranno quando i progetti saranno finanziati. E poi le rassicurazioni su Palazzo dei Consoli: “Nessuno i noi vuole depauperarlo, anzi, in autunno dovrebbe partire la mostra delle opere tibetane senza dimenticare il rafforzamento della sezione ceramica con maggiore risalto alle opere di Mastro Giorgio”.