Assemblea sui rifiuti a Città di Castello, fumata grigia tra i comuni Alta Umbria

“Abbiamo raggiunto un accordo per costruire un percorso condiviso, trasparente e lineare, finalizzato a individuare la modalità di affidamento della gestione dei rifiuti in Alta Umbria che sia più idonea a soddisfare l’interesse delle nostre comunità e non dia adito ad alcun dubbio sulla scelta che andremo a compiere”. Il presidente dell’Ambito Territoriale Integrato 1 dell’Umbria, Luciano Bacchetta, sintetizza i lavori dell’assemblea che si è tenuta nella residenza municipale di Città di Castello sottolineando con soddisfazione la partecipazione numerosa e propositiva dei rappresentanti dei 14 comuni del comprensorio, che ha permesso di condurre un confronto approfondito sulle ipotesi alternative in campo dell’affidamento in house e dell’espletamento di una procedura di gara. “Siamo al cospetto di una partita del valore economico di 20 milioni all’anno per 15anni – puntualizza il presidente dell’Ati 1 - che fa capire quanto sia delicata, difficile e impegnativa la decisione che siamo chiamati a prendere”. “Ecco perché - conclude Bacchetta - in presenza di uno scenario legislativo che attribuisce oggi pari dignità all’affidamento in house e alla procedura di gara, abbiamo condiviso la necessità di condurre un’attenta valutazione delle soluzioni a disposizione e di rivederci quanto prima per formalizzare la nostra scelta”. In realta' al di la' delle frasi di circostanza, la riunione si e' risolta con una "fumata grigia" in quanto e' venuta a mancare la maggioranza necessaria a sostegno della soluzione "in house" che avrebbe arriso al coinvolgimento di Sogepu ed Esa, ipotesi appoggiata dai comuni di Citta' di Castello e dell'Alto Tevere, ad eccezione di Umbertide. Anche Gubbio, con il Commissario, non propende per l'ipotesi "in house" e preferisce l'indizione di una gara d'appalto. Alla fine tutto rinviato a dopo le amministrative quando molte Giunte - a cominciare proprio da Gubbio e Umbertide - saranno fresce di nuova nomina.