Pellegrino tra i pellegrini, in una Assisi infuocata, per celebrare l'ottavo centenario del Perdono di Assisi, l'indulgenza ottenuta da san Francesco presso il Papa Onorio III, prima che fosse 'inventato'
il Giubileo. "Vi voglio tutti in Paradiso", avrebbe detto il poverello d'Assisi, e sono le prime parole che il Papa pronuncia
giunto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, nella Porziuncola. Francesco torna a sottolineare quanto il mondo sia pieno di odio e rancore e abbia bisogno di misericordia.
Arriva con 20 minuti d'anticipo in Umbria ma non sara' l'unica cosa a
spiazzare i fedeli. Alla fine della meditazione con un fuoriprogramma mette la stola viola e va a confessare i fedeli.
Un'ora in confessionale per 19 persone: un frate francescano, due sacerdoti, 4 scout, una signora in sedia a rotelle e 11 volontari del servizio della Basilica. E i piu' piccoli, intercettati dalla tv dei vescovi, hanno poi confidato che il pontefice al confessionale "fa battute e fa ridere". Il Papa ha chiesto di fare lo stesso, andare nei confessionali, anche ai vescovi e ai frati presenti in basilica.
Ci sono le autorita', il sindaco Stefania Proietti e il presidente della Regione Catiuscia Marini, il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino ma anche il cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti, i frati con il ministro generale dell'ordine francescano dei Frati Minori, P. Michael Anthony Perry, il ministro provinciale, P. Claudio Durighetto, e il Custode della Porziuncola, P. Rosario Gugliotta.
Ma il Papa, a pochi giorni dal gesto dei musulmani, la partecipazione alla messa di domenica scorsa per solidarieta' dopo l'assassinio di padre Jacques Hamel a Rouen, vede anche l'imam di Perugia, Abdel Qader, al termine della celebrazione religiosa.
Tra i due una stretta di mano e un breve colloquio privato.
"In questo Anno Santo della Misericordia diventa ancora piu' evidente come la strada del perdono - ha detto Papa Francesco - possa davvero rinnovare la Chiesa e il mondo. Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi e' un compito a cui nessuno di noi puo' sottrarsi. Ripeto: nessuno di noi puo' sottrarsi. Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perche' incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenita' e della pace". Ma "perche' dovremmo perdonare una persona che ci ha fatto del male? Perche' noi per primi - e' la risposta di Papa Francesco - siamo stati perdonati, e infinitamente di piu'".
E dunque non c'e' altra via che il perdono che e' cosa ben diversa dalla "nostra pretesa di giustizia". Il Papa parla anche con i gesti quando mostra il segno delle persone che dicono o pensano "te la faro' pagare". E si tappa la bocca quando pensa al Padre misericordioso che di fronte al figlio che dice "Padre, ho peccato..., gli ha tappato la bocca", senza fargli finire la frase. Poi l'opera di misericordia: la visita ad una quindicina di frati malati nell'infermeria del convento.
Atmosfera raccolta, lunghi silenzi in quella piccola chiesetta, la Porziuncola, contenuta nella piu' grande basilica.
Fuori la gente prega dietro le transenne sotto un sole caldissimo e tra imponenti misure di sicurezza.
Assisi/Bastia
04/08/2016 18:50
Redazione