Ato e Umbra acque: nuovo distinguo di Goracci che vota no nel cda sindaci

Il sindaco Orfeo Goracci interviene con una nota sulla vicenda ATO e società “Umbra Acque”: «Dopo il voto del Consiglio di Amministrazione dell’ATO n. 1, è arrivata anche la ratifica dell’assemblea dei sindaci che ha approvato il bando per innalzare la quota della presenza dei privati in seno alla società “Umbra Acque”. Ho ribadito la mia netta contrarietà, confermando motivazioni già espresse. Chi come me, per la mia parte politica, per l’istituzione che rappresento, è stato sempre critico nei confronti delle forme di privatizzazione di “beni comuni”, ed anzi ha raccolto firme per tornare ad avere la gestione dell’acqua in mano pubblica, non poteva che avere questo comportamento. Mi sembra poco lungimirante fare oggi una scelta di questo genere, quando addirittura anche il Ministro Lanzillotta ha tenuto fuori, dal suo pacchetto di normativa dei servizi pubblici, proprio l’acqua. Gran parte della gente, come dimostra la raccolta di firme, come dimostra il Comitato Rio Fergia, non vuole che l’acqua sia “privata”. Non si capisce perché un soggetto istituzionale come l’Ato debba farsi carico di una scelta politica di questa dimensione. L’acqua è un bene comune di tutti e non può e non deve soggiacere alla logica imprenditorialistica–privata che ha nel profitto il primo se non l’unico obiettivo. Questa scelta rischia di farci avere gruppi con dentro multinazionali a gestire un bene che fortunatamente in Umbria è abbondante e di qualità. Per una scelta politica (e non tecnica) rilevante come questa, quali e quanti Consigli Comunali sono stati coinvolti? E in caso contrario, è normale tutto ciò? Non voglio fare il “regolamentarista” ma possibile che su 38 Comuni solo io abbia perplessità, dubbi e contrarietà? Solo nel mio Comune si avvertono certe cose? Qualcuno dica pure che siamo emarginati ma non abbiamo 3 nasi… Come è possibile sul piano politico che un sentire comune della gente che è diffuso, palpabile (certamente non solo a Gubbio) non venga preso in considerazione da nessuno? Che questi atti li voti tranquillamente la destra sta nella “normalità” piena, ma che anche tutti i Comuni in mano al PD (ma in Umbria esiste più una sinistra al di fuori dei soggetti politici e dei movimenti sindacali e di base che il 20 ottobre saranno a manifestare a Roma?) votino tranquillamente certe scelte testimoniano (purtroppo) abbondantemente non solo che china abbia preso la politica in Umbria, ma anche quali sono i risultati che queste scelte producono. Se si rincorre la destra sul suo terreno è chiaro che alla fine i cittadini e gli elettori scelgono l’originale e non le fotocopie più o meno sbiadite. Non si “privatizza” e intanto si aumenta la quota dei privati. Bell’esempio di equilibrismo e di arrampicarsi sugli specchi… Ribadisco la mia totale contrarietà e non avvallerò questa scelta. Anche all’assemblea dei sindaci di sabato (i consulenti oltre ad essere ben pagati hanno anche il potere di scegliere la data di convocazione) si è (ipocritamente) insistito nel dire che non c’è privatizzazione dell’acqua. Quando si scavalcano gli aspetti politici, ricorrendo a dispute nominalistiche significa che si è alla frutta… Chiedo ai colleghi sindaci, al presidente ATO (come ho fatto in assemblea) perché mai i privati dovrebbero pagare ed acquistare da Umbra Acque, se non avessero interessi ( leggi profitti e fare soldi sull’acqua che considero un bene comune)? Mi rendo conto che la domanda è banale e retorica, ma si provi a pensare quali sono gli argomenti della politica umbra. Scavalcare a “destra” il ministro Lanzillotta non è proprio un’impresa facile. Il c.d.a. e l’assemblea dei Sindaci dei 38 comuni dell’ATO n. 1 ci sono tranquillamente riusciti. »