Cannara. Festa della cipolla, gran finale

Si è chiusa ufficialmente domenica la ventisettesima edizione della Festa della Cipolla di Cannara, organizzata dalla locale Pro Loco. Dal 29 agosto al 2 settembre e dal 5 al 9 settembre le piazze di Cannara hanno fatto da cornice con musica, canti e balli al piccolo mercato del tradizionale bulbo. Piatta o tondeggiante, bianca o rosso rame, la cipolla a Cannara veste i panni da regina trasformandosi nell’ingrediente base di gustose pietanze da offrire ai sempre numerosi visitatori. Ecco allora zuppa di cipolle, salsicce del cipollaro, e perfino bomboloni dolci ripieni di cipolla, senza considerare il gelato, a base, anch’esso, del tipico ortaggio cannarese. Che il suo pregiato sapore deve, almeno così sembrerebbe, alla terra di Cannara, argillosa, ricca di silice e molto irrigua. Come dimostra perfino la toponomastica, del resto, se è vero che Cannara deriva da “canne”, quelle dell’antica palude della zona, umida e sabbiosa. La coltivazione e il commercio di cipolle sono documentati almeno dal 1300, nella gastronomia del Basso Medioevo., Ritenuta una pianta sacra in Egitto, Cina, Asia Orientale e Asia Minore, si narra che per la costruzione della Piramide di Cheope furono pagati 1600 talenti per comperare aglio e cipolle, da usarsi come alimento degli schiavi. L’annuale festa della cipolla, che anima la città di Cannara, di visitatori provenienti perfino da fuori regione, coincide con un’altra importante ricorrenza locale, ovvero la fiera di San Matteo, patrono della città.