Bond argentini: eugubino risarcito integralmente grazie a Federconsumatori

"Un cittadino eugubino che si era rivolto tempo addietro alla Federconsumatori Umbria, in merito alla vicenda della truffa dei bond argentini, ha ottenuto ragione dai giudici, terzo caso in Italia, e la banca è stata condannata alla restituzione dell'intera somma investita originariamente, oltre alle spese legali". Lo hanno reso noto ieri pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso i locali della sezione di Gubbio della Cgil, il presidente di Federconsumatori Umbria Alessandro Petruzzi e Maruska Ambrogi avvocato di riferimento di Federconsumatori Gubbio. "La strada giudiziaria - ha precisato Petruzzi - è quella che sta dando le maggiori soddisfazioni agli investitori, poiché assolutamente più efficace rispetto all'offerta pubblica di scambio, ad esempio che viene proposta da alcune banche . Chi ha percorso infatti la strada più breve che suggerivano gli istituti di credito ha avuto garantito solo il 30-50% di quanto investito." Diversi i risparmiatori truffati, secondo l'avvocato Ambrogi, oltre 100 nell'eugubino-gualdese che si sono rivolti alla Cgil , ma altrettanti se non di più quelli che si sono rivolti ad altri avvocati, ma il numero maggiore riguarda chi per vergogna o quiescenza verso le proprie banche non ha mai fatto ricorso. E sul fronte legislativo Federconsumatori Nazionale ha collaborato attivamente all'elaborazione del testo di legge presentato dal senatore Giorgio Benvenuto. Che, se approvato, permetterebbe a decine e decine di risparmiatori la possibilità di rivolgersi ai giudici senza dover pagare il contributo unificato o le spese legali alla banca in caso di sconfitta. Altro punto affrontato in conferenza stampa è stata la denuncia da parte di Federeconsumatori Umbria dell'arroganza del Consiglio di Amministrazione dell'ATO umbria 1, che in data 19/12/2006 ha deliberato, a distanza di pochi giorni dal precedente documento che di fatto annullava la riscossione del famoso euro di solidarietà per ogni bolletta, il prelievo in bolletta di un centesimo di euro per metro cubo. Un danno cospicuo soprattutto per le aziende che hanno annunciato per questo battaglia.