“I dati di ieri ci parlano di dieci nuovi positivi e di nove persone guarite”. E’ quanto ha comunicato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, nel rilevare “una piccola inversione di tendenza rispetto all’andamento degli ultimi giorni, nel quale il numero delle persone guarite era molto più alto dei nuovi positivi”. “Proprio il numero dei positivi ci impone di continuare a essere molto prudenti – ha proseguito il primo cittadino – perché ci dice che il virus continua a circolare in modo abbastanza impegnativo, soprattutto nei nuclei familiari, anche se con una situazione meno drammatica che altrove”. “La considerazione vera e significativa è che la seconda ondata si è caratterizzata per una fortissima capacità espansiva e quindi, anche oggi non ci sono più i focolai che si sono sviluppati in alcune frazioni del territorio comunale e registriamo una diffusione del contagio eterogenea dal punto di vista territoriale, dobbiamo stare molto attenti, evitando comunque allarmismi”, ha rimarcato Bacchetta, ricordando che “l’Umbria continuerà a essere ‘Zona Arancione’ ancora per alcuni giorni, poi bisognerà vedere cosa accadrà, dato che la nostra regione non pare essere messa molto bene dal punto di vista dei numeri e vi sono vari focolai in atto, tra cui il nostro della Muzi Betti”. A proposito dell’Asp Muzi Betti, Bacchetta ha riferito che “purtroppo sono scomparsi altri due ospiti, dopo i quattro di cui abbiamo riferito l’altro giorno, e alle famiglie esprimiamo le nostre più sentite condoglianze, siamo molto dispiaciuti”. “Come vediamo nel resto della regione, il coinvolgimento nell’emergenza da Covid-19 delle residenze sanitarie è purtroppo un fenomeno molto diffuso”, ha osservato il sindaco, ricordando che “la Muzi Betti era rimasta miracolosamente indenne per quasi un anno ed era chiaro che sarebbe potuto accadere anche in questa realtà”. “Gettare la croce addosso a qualcuno credo non sia né elegante, né giusto e dal punto di vista umano è molto sbagliato - ha chiarito Bacchetta – perché parliamo di volontari che si impegnano a lavorare per la nostra città e continuando di questo passo non ne troveremo più, se poi le persone vengono lapidate per responsabilità che non hanno”. “Dal punto di vista umano i valori debbono rimanere intatti”, ha ammonito il sindaco, evidenziando che “il danno più grande del Covid, oltre a quello sanitario, potrebbe essere l’imbarbarimento dei rapporti tra le persone, che ho temuto fin dall’inizio, perché ovviamente le difficoltà, le preoccupazioni rischiano di pesare”. “La vita è stata stravolta ed è cambiata per tutti, ma non lasciamo che cambi anche il nostro tasso di civiltà, perché sarebbe la più grande sconfitta”, ha esortato il sindaco, riconoscendo che “è faticosissimo, durissimo andare avanti, ci sono attività economiche che hanno grandi difficoltà e le relazioni umane sono anch’esse in grande difficoltà”. “Dobbiamo rimboccarci le maniche, avere pazienza, combattere, restare uniti e cercare di compiere un lavoro sinergico, come è avvenuto per la Muzi Betti con la collaborazione tra Usl Umbria 1, la direzione della struttura e il Comune, che ha dato il grande risultato di non chiudere la residenza sanitaria, a differenza delle altre che sono state chiuse quando sono state colpite dal Covid-19”, ha concluso Bacchetta.
Città di Castello/Umbertide
28/01/2021 15:56
Redazione