Oltre 4 mila presenze tra studenti (di Città di Castello ma anche delle vicine Sanseplocro e Umbertide), esperti e semplici curiosi per un Festival, quello della Filosofia della Scienza, che, alla sua prima edizione, ha chiuso i battenti domenica e fa già pensare, visto il gradimento ottenuto, alla seconda edizione. E se, come preannunciato dal direttore scientifico della manifestazione Paolo Rossi, l’obiettivo del Festival era quello di riflettere e discutere sul tema della conoscenza scientifica, partecipando questo “sapere” ai non addetti ai lavori, principalmente gli studenti, facendo uscire il sapere scientifico dagli spazi, a volte davvero troppo angusti, dalle aule scolastiche, allora possono ritenersi davvero soddisfatti gli organizzatori. Che, chiamando a Città di Castello personaggi di indubbio spessore tra cui Giulio Giorello e Corrado Augias , Piergiorgio Odifreddi, Furio Honsell, Chiara Lalli e Francesco D’Agostino, hanno dato ampio spazio a dibatti e dimostrazioni pratiche con l’allestimento, nelle sale del Quadrilatero, di laboratori e stand oltre a una mostra tematica dal titolo “La natura si fa in quattro”con un aggancio doveroso all’esperimento del Cern in corso di svolgimento a Ginevra. Spenti i riflettori sull’evento, al commento entusiastico del sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini che, nel plaudire a una manifestazione che ha di fatto consentito l’inserimento della nostra città in un circuito nazionale di eventi legati alla divulgazione scientifica, non ha mancato di far notare che si sta già lavorando per la prossima edizione, si contrappongono però le prime voci polemiche. In particolare il consigliere comunale di Castello Libera Nicola Morini ha criticato l’atteggiamento poco “trasparente” dell’amministrazione comunale tifernate che avrebbe omesso, da un lato, di rendere pubblica la risposta del vescovo diocesano mons. Domenico Cancian alle parole del giornalista Piergiorgio Odifreddi che nel corso della “lezione magistrale” del 17 ottobre, aveva pesantemente criticato Papa benedetto XVI, mentre dall’altro avrebbe negato lo spazio adeguato alla “lezione” in questione scusandosi dell’atteggiamento tenuto dal relatore della stessa, il giornalista Odifreddi, con uno stringato comunicato stampa nel quale si faceva accenno soltanto all’intervento del coordinatore dell’evento che nel corso della lezione avrebbe redarguito Odifreddi esortandolo ad usare un linguaggio più appropriato, ma omettendo la pubblicazione del relativo video.
Città di Castello/Umbertide
28/10/2008 10:45
Redazione