C.Castello.Grande successo per il concerto di domenica scorsa della PFM.

Un tributo a Fabrizio de Andrè e un Palazzetto dello Sport, quello di Città di Castello, stracolmo di gente accorsa non solo dall’Altotevere ma da ogni angolo dell’Umbria, per partecipare al concerto della PFM che si è svolto domenica scorsa. “Bocca di Rosa”, “La Guerra di Piero” “La Canzone di Marinella”, “Giugno 73”, “Un giudice”, “Andrea” e tanti altri successi, quelli che hanno fatto di De Andrè una delle colonne portanti della canzone d’autore made in Italy e che, abilmente riproposte da Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Patrick Djivas oltre a Piero Monterisi alla batteria e Luca Tagliavini alle tastiere, hanno saputo ricreare la magia, le suggestioni e l’atmosfera di un tour in trenta date, quello che portò De Andrè in giro per tutta la penisola tra gli anni 78 e 79 decretandone un successo senza precedenti facendo della canzone italiana d’autore l’ideale ponte di collegamento con le arie più dure suonate dai rockettari di quel tempo. Tra i 50enni di oggi, i 30enni di allora, un po’ irrigiditi sulle gradinate del Palaengels ma attenti a non perdersi nemmeno una nota del concerto, e i ragazzi di oggi, scatenatissimi sulle note delle più celeberrime arie, il concerto è scivolato via tra una prima parte, interamente dedicata al grande artista genovese, che ha tenuto alta la tensione e regalato momenti impareggiabili e una seconda parte, interamente strutturata su pezzi propri della PFM. Che ha saputo in ogni caso catalizzare l’attenzione anche del pubblico più giovane con pezzi altrettanto storici quanto quelli di De Andrè come “Impressioni di Settembre”, “La Carrozza di Hans”, “Celebration” che hanno chiuso il concerto. Non prima di uno stupendo ritorno al migliore De Andrè che con “Il Pescatore” ha chiuso un concerto di quelli destinati a rimanere nel cuore di tutti gli amanti della musica con ma “emme”maiuscola.