A dispetto dei tanti fannulloni che non hanno voglia di lavorare, c’è chi alla ragguardevole età di 70 anni, dopo anni passati tra libri e studenti, dopo una lunga serie di titoli e riconoscimenti, dopo tanto impegno messo nello svolgimento del proprio lavoro, proprio non ne vuole sapere di andare in pensione e ha stretto la cinghia contro un provvedimento immotivato di pensionamento.
Il professor Lanfranco Rosati, professore ordinario e presidente del corso di laurea in scienze della Formazione primaria dell’Università di Perugia, autore di tante pubblicazioni e presidente, tra le altre cose, dell’E-campus, la celebre università telematica di Milano, ha vinto la sua battaglia contro l’Ateneo perugino che lo scorso 31 ottobre, con un congedo improvviso firmato dallo stesso rettore e operativo fin dal giorno seguente, voleva mandare a casa, in vestaglia e pantofole, il battagliero professore. Che però non c’è stato e ha presentato ricorso al Tar che proprio ieri ha accolto la sua protesta consentendo così al professor Rosati, assistito dagli avvocati Massimo Luciani e Giovanni Ranalli, di rimanere in servizio altri due anni nonostante i 70 anni compiuti dallo stesso lo scorso gennaio. Del resto, a dare ragione al luminare tifernate, un decreto rettorile del 2003 che stabilisce la proroga automatica del pensionamento fino a 72 anni per chi volesse rimanere in cattedra oltre i 70 anni. Proroga saltata a causa dei tagli all’Università varati dal Governo, come lo stesso Cda dell’Ateneo perugino si era affrettato e precisare ma contro la quale il professore si era immediatamente ribellato.
Una questione di principio – aveva subito dichiarato il professor Rosati all’indomani della lettera ricevuta, il quale però, nonostante la soddisfazione per la vittoria ottenuta, non nasconde l’amarezza per tutta questa vicenda. “Di sicuro – ha dichiarato – completati i corsi non insegnerò più”.
Simona Santi
Perugia
04/12/2008 10:46
Redazione