C.Castello. Imminente verifica di maggioranza.

Via libera alla verifica di maggioranza fra possibili rimpasti (torna in auge il cambio della guardia all’assessorato “centrista”) ed equilibri politici che, a Città di Castello, nell’ambito del Centro-sinistra, sono ormai storicamente “anomali”. Il sindaco Fernanda Cecchini sembra che sia finalmente decisa a prendere il “toro per le corna” dopo la grande abbuffata di manifestazioni festivaliere che hanno visto la presenza di grandi personaggi a livello mondiale. Insomma il primo cittadino sembra deciso a tornare con i piedi per terra ed a calarsi nei problemi della nostra città tanto che convocherà nei prossimi giorni i capigruppo consiliari di maggioranza (Ds, Psi, Centro Democratico, Rifondazione Comunista, Gruppo Misto e Sinistra Democratica) per una verifica di metà legislatura, che si preannuncia ricca di sorprese e colpi di scena. Fra il consiglio comunale di lunedi prossimo (con la vicenda Stadio, con relativo possibile ricorso al Consiglio di Stato, che tornerà a minare la stabilità dell’esecutivo) e quello programmato per lunedì 29 settembre (su questioni economico-finanziarie di bilancio), il sindaco potrebbe avviare la verifica istituzionale per dare il via magari entro la fine del mese al summit di coalizione fra tutte le forze di centro-sinistra (coalizione Democratica compresa, senza Corrado Chieli, ormai già organico alla maggioranza), Comunisti Italiani e forse Verdi, un vero e proprio tavolo “politico” che andrà inevitabilmente ad incrociarsi con la problematica costituzione del gruppo unico del partito democratico, lasciapassare per il tesseramento locale. Nel bel mezzo di questi appuntamenti, la fibrillazione sale. Carlo Reali (leader dell’associazione la Meta – Gruppo Misto) e Stefano Briganti (Sinistra Democratica), visto il mutare repentino del quadro politico istituzionale avrebbero invocato un radicale rimpasto anche nelle commissioni consiliare a loro dire non rispondenti alla realtà di palazzo. Come se tutto ciò non bastasse, torna in auge la vicenda legata ai concorsi pubblici in comune, che potrebbero aprire scenari extra-istituzionali a dir poco clamorosi. Comunità montana senza vertice (con due assessori in quota Città di Castello, Rapaioli e Alcherigi, pronti a fare le valigie) e imminente presa di posizione “bomba” di un pezzo da novanta della sinistra umbra sulla politica locale, completano un quadro a dir poco incandescente. Da Perugia, infine, autorevoli esponenti del Partito Democratico, (area ex-Ds) starebbero prendendo in considerazione l'ipotesi di seguire da vicino l'evolversi della situazione all'interno del partito tifernate e prendere anche clamorosi provvedimenti in relazione ad eventuali "rimpasti".