C.Castello. Interesse generale e attività produttive: di questo è fatta la variante 7.

“La variante Sette alla parte strutturale e la variante Ventisei alla parte operativa si pongono a ridosso del voto sulla variante generale perché l’Amministrazione ha dovuto attendere il via libera della Provincia di Perugia prima dell’approvazione definitiva. Questo passaggio è certamente sfuggito al consigliere Manuel Maraghelli, che al momento dell’adozione, circa un anno fa, non frequentava così spesso l’aula”: per Michele Bettarelli, vicesindaco di Città di Castello con delega all’Urbanistica “se lo avesse fatto, oggi saprebbe che gli interventi inseriti nella variante sette rispondono in modo chiaro e stringente a due requisiti: l’interesse pubblico e l’attività produttiva. Laddove rimandare alla variante generale avrebbe determinato un danno per la collettività e per le imprese abbiamo deciso di imboccare l’iter amministrativo teoricamente più breve, considerando l’utilità delle realizzazioni comprese nella variante tra cui la casa per anziani inaugurata di recente nel complesso delle Salesiane, la riqualificazione del verde pubblico negli spazi della parrocchia di Piosina, un cambio di destinazione finalizzata a realizzare un parcheggio davanti alla farmacia di Cinquemiglia, la nascita di attività produttive nuove e la riqualificazione di capannoni industriali in degrado. La variante Sette è fatta di questi progetti non certo delle speculazioni che Maraghelli sembra ravvisare in modifiche alle destinazioni d’uso, puramente tecniche, come nel caso delle migliorie sugli spazi pubblici annessi alla chiesa di Badiali, che saranno finanziate dalla vendita dei terreni diventati edificabili, o nel caso della sala polivalente che un privato riserverà all’uso pubblico nel complesso in parte residenziale che andrà a costruire a Titta. Questo è quanto basta per fugare ogni dubbio sulla variante Sette” conclude Bettarelli, a cui appare “singolare che nel mezzo della crisi economica e in un paese dove la tassazione è aggressiva, un consigliere comunale suggerisca all’Amministrazione di perseguire la via economicamente più gravosa per il cittadino anziché lavorare al contenimento della spesa e la taglio della pressione fiscale nell’unica ottica che le istituzioni debbono perseguire, l’interesse generale”.