C.Castello. L'ex sindaco Orsini chiede un congresso straordinario del partito democratico tifernate.

Leggendo le cronache di alcuni organi di informazione sulla scelta della delegazione del Pd in giunta, verrebbe da commentare amaramente: “visto il pressoché totale parere contrario dell'Unione Comunale, si approva”. In tutta Italia alle amministrative gli elettori hanno lanciato un messaggio chiaro facendo perdere ai ballottaggi oltre la metà dei comuni amministrati dal Pd e creando di fatto una vera e propria crisi politica del partito. A Città di Castello si continua come se niente fosse successo. Anche il dato elettorale del tifernate ha marcato una consistente flessione, -15% rispetto alle Europee, -10% alle regionali, -3,5% alle comunali. Si tratta di uno dei risultati più bassi dal 1997 quando il Pds aveva di fatto due candidati Orsini e Verini. Si dice che il segretario Cestini rappresenta tutto il partito: non è così. Nell'Unione Comunale di venerdì scorso, tranne uno o due interventi, nessuno era a favore di un suo ingresso in giunta; il segretario deve essere arbitro e non giocare la partita, si è  sempre detto, ma evidentemente attrae di più il potere che non la ricostruzione di un partito allo sbando che si interessi dei veri problemi del territorio (economia – lavoro e occupazione – welfare – infrastrutture ecc…). La candidatura della Cestini è poi molto simile a quella della Bassini sia per competenze che per aree di interesse; vengono tutte e due dalla sanità anche se va riconosciuto l'importante risultato della Bassini che pur essendo nuova a questa esperienza ci ha messo la faccia con successo. Così facendo rimangono fuori dal governo cittadino importantissimi pezzi di territorio, in particolare la zona nord del comune che pure ha eletto un consigliere comunale con ottimi risultati. L’ingresso in giunta della Cestini impedisce di fatto l’ingresso in giunta di giovani che si sono avvicinati al Pd e che potrebbero rappresentare un investimento per il futuro del nostro partito. Da ultimo ma non meno importante, la linea portata avanti dalla segretaria Cestini lascia il Pd in balia delle onde in un momento particolarmente difficile in cui si dovrà per forza di cose  intraprendere una seria discussione sia sul suo stato  politico che organizzativo, senza filtri e con il massimo coinvolgimento degli iscritti e degli elettori. Per tutte queste motivazioni credo che gli organismi provinciali e regionali del partito debbano prendere in mano la situazione ed attivare da subito l'indizione di un congresso straordinario perché nessuna cooptazione sarà accettata. ADOLFO ORSINI membro dell'Unione Comunale