C.Castello.Maxi risarcimento di 3 milioni di euro per un ragazzino rimasto paraplegico.

Una vicenda giudiziaria durata 10 anni con risvolti umani drammaticamente irreversibili ma conclusasi, almeno dal punto di vista giuridico, con un assegno da 3 milioni di euro che la Asl dovrà pagare alla famiglia come risarcimento danni che vanno ad aggiungersi all’altro risarcimento di un miliardo e mezzo delle vecchie lire, pagati dalla compagnia assicurativa come risarcimento nei confronti del trasportato a poco tempo di distanza da un fatto drammatico che ha ridotto però per sempre su una sedia a rotelle un ragazzino che ad oggi ha poco più di 11 anni. Sono le 11,30 del 17 luglio del 1998 quando il ragazzino, allora un bimbo di appena un anno, giunge al pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello a seguito di un banale incidente stradale: ma il personale medico decide di non sottoporlo ad alcuna radiografia o tac alla colonna cervico-dorsale e la diagnosi allora fu di “contusione escoriata alla regione anteriore del collo”. Alle due del mattino, dopo vari arresti cardiaci, il trasferimento del bimbo al ex Silvestrini di Perugia che emise la prima, terribile diagnosi: lesione grave vertebrale-cervicale con interessamento mielico per il quale fu subito tentato un primo intervento chirurgico. Dopo un mese, con un volo messo a disposizione dalla Prefettura di Perugia, il bimbo viene trasferito presso l’unità spinale pediatrica dell’Università di Hiedelberg in Germania dove si tenta di curarlo per quasi un anno per poi dimetterlo il 31 marzo del 1999 con una diagnosi impietosa: tetraplegia traumatica completa con lesioni permanenti del 90%. Una diagnosi a seguito del quale la famiglia intentò la causa nel novembre del 2001 per responsabilità a carico del personale medico e paramedico dell’ospedale. Vicenda conclusasi in questi giorni con un maxi risarcimento a favore della famiglia e del ragazzino, che però, e qui sta tutta la drammaticità umana della vicenda, a poco più di 11 anni, sarà per sempre segnato da quel terribile errore medico.