C.Castello.Muzi Betti, il personale dell'ente chiede l'applicazione del contratto della Sanità.

Il personale di ruolo delle Opere Pie Muzi Betti di Città di Castello ha indirizzato al presidente dell’ente Lucio Girelli una lettera in cui si richiede l’applicazione del contratto collettivo nazionale della sanità a tutto il personale dipendente della residenza. L’iniziativa, promossa dai sindacati rappresentati all’interno della Muzi Betti, Cgil e Cils e dalla Rsu aziendale ha come destinatari, oltre all’assessore regionale alla sanità Maurizio Rosi, anche il consiglio di amministrazione della casa che ospita anziani non più autosufficienti affetti da patologie gravi, ed è stata firmata da tutti i dipendenti. Nella zona dell’Alto Tevere infatti la residenza protetta Muzi Betti svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza agli anziani non più autosufficienti che affetti da gravi patologie croniche degenerative, richiedono livelli assistenziali e sanitari elevati. Per garantire i quali vengono richieste al personale che svolge opera assistenziale all’interno della stessa competenze, organizzazione e responsabilità a carattere sanitario nel “gestire” ospiti che presentano sempre maggiori caratteristiche di “pazienti ospedalieri” a fronte del quale è indispensabile un corretto inquadramento del personale. L’amministrazione dell’ente ha valutato positivamente il passaggio al contratto della Sanità ma problemi di ordine economico hanno determinato un ostacolo al proseguo della trattativa per la definizione della quale il personale chiede un significativo coinvolgimento di tutti i soggetti, compresi quelli politici, che si facciano promotori di una vertenza sindacale per garantire il miglior funzionamento possibile di un servizio indispensabile per l’intera collettività.