C.Castello. Non cè pace nel PD tifernate. Un partito da rifondare.

Solo una quarantina di presenti all’Unione Comunale del PD riunitasi ieri sera nella sala consiliare tifernate. Dopo l’introduzione del coordinatore Franco Ciliberti, che per due volte ha chiesto all’assessore Luca Secondi le dimissioni dalla Provincia, un chiodo fisso per l’ex parlamentare, sono iniziati gli interventi. Poca gente ma tanta amarezza nelle parole dei componenti l’organo del PD a partire da Severina Volpi che ha parlato di una scelta sbagliata per la giunta in quanto non si vede la Città, tanto che tutti parlano di una Giunta da Pro loco ed il coordinatore Ciliberti avrebbe dovuto fare di più negli incontri con il sindaco. Ancor più diretto Gaetano Zucchini che con grande amarezza ha puntato l’indice contro Ciliberti perché non avrebbe tutelato il partito che ha avuto tanti voti dal capoluogo che ora non è rappresentato in giunta. Anche Angelo Franceschetti ha parlato di partito da rifondare mentre Christian Biagini ha detto che il PD è stato assente dalla campagna referendaria poiché impegnato in questioni di giunta. Il giovane Jonathan Gatticchi ha puntualizzato sulla voglia di far politica poiché il PD ha perso la bussola. Il più duro l’intervento di Luciano Neri che ha affermato che il PD è un’altra cosa. Qui a Città di Castello si vede molto berlusconismo nel PD. I padrini devono lasciare liberi gli amministratori tifernati e l’assessore regionale Fernanda Cecchini deve liberare e liberarsi dell’Urbanistica. Rossella Cestini ha detto che attualmente il PD non ha la forza di un partito mentre Domenico Duranti ha accusato l’assenza degli eletti in consiglio alla riunione dell’Unione Comunale, luogo dove viene dettata la linea del partito. Lunedì la seconda puntata con alcuni big che stanno affilando le armi per altre battaglie in attesa del congresso. Insomma non c’è pace per questo PD tifernate…