C.Castello.Polemiche sul rintocchi dell'orologio della chiesa di san Giacomo.

Il suo rintocco ha scandito per anni inesorabilmente ogni quarto d’ora e ogni mezz’ora di ogni giorno solare, incessantemente in funzione dalla mezzanotte del giorno prima a quella del giorno dopo. Ma ora non tutti si ritrovano più a gradire questo susseguirsi di rintocchi, specie nelle ore notturne. E gli abitanti dello storico rione di San Giacomo a Città di Castello, si ritrovano su sponde opposte dello stesso fiume, divisi tra chi vuole che l’orologio della chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie funzioni solo di giorno e chi lo vorrebbe invece in attività anche di notte. E dire che i sangiacomini tutti, negli anni 80, si erano stretti attorno al capezzale di quell’orologio malato che, dopo le scosse di terremoto dell’84 che avevano inceppato i suoi meccanismi perfetti, era stato messo nella mani sapienti di un abile artigiano che lo aveva restituito, più in forma che mai, ai suoi amati residenti con meccanismi meccanicizzati ed elettrificati. Ora però quello stesso orologio divide e accende gli animi. Perché sembra che i decibel dei suoi rintocchi non siano proprio a norma e quindi c’è chi invoca il “silenzio” per lo meno dalle 22 alle 7. Una gran bella grana per il parroco diocesano don Andrea Czortek che facendo appello a tutta la possibile diplomazia che il suo abito talare impone, credeva di aver raggiunto un compromesso facendo funzionare l’orologio dalle 7 alle 22. Credeva, almeno fino a che non si è trovato a dover fare i conti con una iniziativa di raccolta firme con cui è stato chiesto di reintegrare al lavoro, 24 ore su 24, l’orologio, come del resto è sempre stato. Chi vivrà, vedrà…