C.Castello.Seduta rovente del consiglio comunale sul caso "Bernicchi".

“E’ stata una scelta relativa alla politica di organizzazione sportiva, per fare modo che tutte le società locali possano avere un impianto adeguato. Una scelta sulla falsariga di quella dello scorso anno, visto che erano tre le squadre che avrebbero dovuto utilizzare il “Bernicchi”.

Queste le parole lapidarie con le quali il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini ha “liquidato” ieri sera, in occasione della riunione della massima assise tifernate, la questione a dir poco bollente scatenatasi dopo la sentenza della scorsa settimana con cui il Tar dell’Umbria, confermando la sospensiva della delibera comunale che escludeva l’Ac Città di Castello dall’utilizzo dell’impianto comunale, ha consentito l’utilizzo dello stesso alla squadra del patron Ivano Massetti che vi giocherà, in alternanza con il Group Castello, le gare interne del campionato di Eccellenza regionale. “L’Ac Città di Castello – ha proseguito il sindaco – non aveva fatto richiesta dell’impianto per gli allenamenti e non ha il settore giovanile mentre l’altra società si. Comunque da parte dell’esecutivo c’è stato un atto legittimo, non riferito al giudizio su persone o sulle società. In ogni caso sul provvedimento del Tar – ha concluso la Cecchini - siamo disposti trovare un’unità d’intenti tra tutte le componenti. Basta però con le strumentalizzazioni”.

E mentre l’assessore allo sport Nardoni, pur presente alla riunione, ha evitato di intervenire sul caso, lasciando oneri e onori al primo cittadino, non sono rimasti sicuramente soddisfatti delle delucidazioni fornite dall’esecutivo i consiglieri di opposizione. Tra questi, il consigliere di An Andrea Lignani Marchesani che ha ribadito la propria intenzione di presentare un esposto alla Corte dei Conti per una scelta legale inutile, da parte della giunta, di presentare il ricorso, Franco Ciliberti di Coalizione Democratica che ponendo l’accento sulla natura “doverosa” della sentenza del Tar, riferendosi direttamente all’assessore Nardoni, ha sentenziato che le dimissioni “non si chiedono, si danno”. Ultimo, ha preso la parola il consigliere del Prc Mauro Alcherigi che ha detto che la città continua a subire ripercussioni negative dall’argomento. Tutelare l’immagine della città è già una scelta, non so però se chiamarla scelta politica”.

Simona Santi