Il mondo ebraico nelle sue variegate derivazioni europee, ed Israele come luogo simbolo della interazione tra culture diverse: e' il filo rosso che lega il programma del Festival delle Nazioni, che si svolge a Citta' di Castello e altri centri dell'alto Tevere umbro fino al 5 settembre. Il festival, la cui formula prevede ogni anno una nazione ospite, e' dedicato questa volta, in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione, allo Stato di Israele, ma gia' nelle edizioni immediatamente precedenti il direttore artistico, Aldo Sisillo, aveva esplorato le presenze piu' significative della cultura ebraica in Polonia, Boemia e Spagna. Il cartellone del festival offre uno spaccato originale dei percorsi della cultura ebraica, ed, inevitabilmente, anche di quella araba. A questo riguardo la proposta piu' intrigante e' il concerto in piazza Fanti, lunedi' prossimo, della Arab music Orchestra di Nazareth. L'orchestra si e' formata una decina di anni fa nell' ambito del conservatorio di Haifa, e comprende musicisti sia israeliani che palestinesi, in un ideale di convivenza pacifica e, anzi, di stretta collaborazione artistica e reciproca accettazione. Suona solo strumenti tradizionali della tradizione araba, quindi rigorosamente acustici, ma questo non le ha impedito di incrociare qualche anno i visionari percorsi della band inglese Radiohead, uno degli esempi piu' importanti della scena rock contemporanea. Il concerto di Citta' di Castello e' dedicato all'arte e alla voce di Oum Koulthum, poco meno che leggendaria cantante egiziana che per anni e' stata non solo ''la voce'' della musica araba, ma ha rappresentato anche una sorta di portavoce della cultura edell' identita' del suo popolo. I suoi funerali, nel marzo 1975, al Cairo, furono seguiti da milioni di persone con i caratteri del lutto nazionale. Domani sera, invece, il Festival delle Nazioni vivra' una delle sue giornate piu' importanti sul versante della musica classica tradizionalmente intesa, con l' arrivo del grande violinista Gidon Kremer alla guida della Kremerata Baltica da lui stesso fondata. Kremer, nel progetto artistico del festival, rappresenta al massimo livello la straordinaria scuola di violinisti di origine ebraica che nel secolo scorso ha espresso grandissimi artisti e virtuosi dello strumento. Il programma del concerto va da musiche di Beethoven, Schubert e Liszt fino a composizioni di Nino Rota, Astor Piazzolla e perfino del pianista jazz Chick Corea.
Città di Castello/Umbertide
27/08/2008 10:42
Redazione