Un marocchino di 52 anni, che viveva a Città di Castello pur risultando senza fissa dimora, è stato espulso con un provvedimento del ministro dell' Interno Marco Minniti per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta della 72esima espulsione dall' inizio dell' anno, la numero 214 dall' inizio del 2015. L' uomo era nella lista delle persone da tenere sotto controllo per via dei suoi rapporti con un cittadino albanese, che era stato il suo mentore e indottrinatore, già espulso dall' Italia sempre per motivi di sicurezza nell' agosto del 2015. Dalle indagini è emerso che il 52enne frequentava il centro islamico di Città di Castello dove più volte ha manifestato la sua adesione all' ideologia radicale, chiamando 'kuffar' gli altri fedeli troppo moderati. Il marocchino ha inoltre tenuto condotte violente nei confronti di diverse persone che frequentavano i locali pubblici e ad agosto aveva minacciato di compiere atti violenti contro il presidio della Polizia nella cittadina umbra. Fermato, il 52enne è stato portato a Malpensa da dove con un volo è stato rimpatriato a Casablanca.