Numeri da record e l’attenzione dei media nazionali e internazionali descrivono la vera e propria “conchiglia-mania” scoppiata a Città di Castello con l’apertura del museo “Malakos”. In una settimana, dal giorno di apertura del 9 aprile fino al lunedì dell’Angelo di ieri, l’esposizione curata dal professor Gianluigi Bini è stata visitata da mille persone, arrivate da tutta Italia sull’onda della curiosità scatenata dal tam-tam mediatico generato dall’unicità della raccolta, che mette in vetrina 3 mila esemplari provenienti dai mari e dagli oceani del pianeta, sui 600 mila catalogati che fanno parte del patrimonio custodito a villa Capelletti. A Pasqua e “Pasquetta” sono stati oltre 200 i tifernati e i turisti che hanno scelto di trascorrere il tempo libero immergendosi idealmente nelle acque di tutto il mondo, attratti dal fascino di una collezione che offre molto da vedere, ma anche da sapere, grazie alle tavole illustrate che riportano puntualmente le informazioni sui pezzi in mostra. Per la eco che la sta caratterizzando e i riscontri di pubblico che sta ottenendo, l’inaugurazione del museo è tra gli eventi più interessanti della primavera 2017 su un palcoscenico che va ben oltre i confini dell’Umbria ed è la dimostrazione del potenziale culturale e scientifico, ma anche turistico ed economico, dell’investimento dell’amministrazione comunale. A testimoniare l’interesse ampio e variegato che sta generando “Malakos” sono anche le richieste insistenti pervenute al professor Bini e ai suoi collaboratori di attivare laboratori didattici per le scuole, eventi e mostre a tema, che potrebbero moltiplicare le presenze in un polo museale come quello di Garavelle, che, anche per le festività pasquali, ha confermato di potersi giocare carte importanti sui media nazionali.