E' stato firmato a Città di Castello un protocollo di intesa - il primo in Italia, secondo il Comune - per favorire l'inserimento occupazionale delle donne vittime di violenza. L'accordo è stato firmato dalla stessa amministrazione comunale, come capofila della Zona sociale 1 dell'alta valle del Tevere, con Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro dell'Umbria. I servizi sociali del Comune di Città di Castello, su indicazione del centro antiviolenza "Medusa", il servizio costituito dall'ente che viene gestito dall'associazione Liberamente donna Ets, segnaleranno ai centri per l'impiego dell'Arpal le donne che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza per cui si ritiene opportuno chiedere l'inserimento lavorativo. A seguito di apposita istruttoria per la valutazione delle competenze professionali, delle esperienze lavorative e delle attitudini, Arpal proporrà alle aziende l'inserimento lavorativo delle persone selezionate in base ai profili richiesti. Cgil, Cisl e Uil avranno il compito di sensibilizzare le imprese sui contenuti ed opportunità del progetto, supervisionare il rispetto dei contratti di lavoro e promuovere forme di collaborazione che tengano conto delle fragilità legate a vissuti di violenza. Confindustria si farà carico di sensibilizzare i propri partner su contenuti e opportunità del progetto, ma anche di comunicare le necessità assunzionali che possano essere prese in considerazione. Un lavoro di raccordo che è già iniziato e che ha visto emergere le prime disponibilità da parte di aziende del comprensorio. Da gennaio a ottobre 2023 sono stati 36 i nuovi casi presi in carico dal Centro comunale antiviolenza "Medusa" di Città di Castello, un dato in linea con i 46 nuovi ingressi registrati complessivamente nel 2022. Le chiamate registrate nei primi dieci mesi dell'anno sono state in tutto 510. "Sono i numeri a dire che abbiamo il dovere di assumerci sempre nuove responsabilità nei confronti delle donne vittime di violenza e oggi, tutti insieme, istituzioni pubbliche, sindacati e imprenditori, diamo per primi in Italia una risposta che è frutto di grande volontà e concretezza": è quanto ha affermato il sindaco, Luca Secondi, in una conferenza stampa. "Un protocollo - ha spiegato - che non è una mera dichiarazione di intenti, ma è operativo, perché propone una linea di intervento concreta che inaugura una buona pratica a sostegno della condizione femminile ed è anche aperto alla partecipazione di tutte le altre componenti della società e delle aziende del territorio che vorranno unirsi a noi e dare il proprio contributo". "Con questo protocollo, che pone con decisione all'attenzione generale il tema dell'indipendenza economica femminile e l'importanza che riveste per combattere una piaga come la violenza di genere - è stato sottolineato - diciamo alle donne vittime di maltrattamenti e abusi che devono avere la forza di denunciare, perché c'è una società che è pronta ad accoglierle e affiancarle nel percorso di uscita da questo terribile incubo, anche con un lavoro, con la prospettiva concreta di potersi rifare una vita". Un messaggio sottoscritto dal sindaco di Citerna Enea Paladino, dall'assessore alle Politiche Sociali di San Giustino Andrea Guerrieri e dall'assessore alle Politiche Sociali di Umbertide Lara Goracci, che hanno preso l'impegno di supportare al meglio per quanto di competenza l'attuazione del protocollo, dando atto al Comune di Città di Castello del fondamentale ruolo di raccordo e di sviluppo delle azioni a contrasto della violenza sulle donne svolto finora con i propri uffici, in particolare con la referente comunale del Centro antiviolenza di Città di Castello Lorenza Scateni e con la responsabile del Centro antiviolenza "Medusa" Veronica Baldoni. "L'appuntamento di oggi è il frutto della buona politica e di ciò, come cittadino, imprenditore e come rappresentante della sezione Alta valle del Tevere di Confindustria Umbria sono molto orgoglioso", ha detto il presidente degli industriali locali Raoul Ranieri. "Questo protocollo si fonda su un lavoro sinergico, che è fondamentale per cercare di contrastare il grave fenomeno della violenza contro le donne. Le imprese del nostro territorio hanno sentito la responsabilità di impegnarsi per supportare le donne vittime di violenza offrendo loro un'opportunità occupazionale, attraverso cui restituire la dignità, l'indipendenza economica e la possibilità di reinserimento sociale in un ambiente sicuro e protetto. Voglio ricordare a questo proposito i tanti colleghi imprenditori che, nel silenzio e con grande spirito di solidarietà, ogni giorno accolgono nelle proprie aziende situazioni di disagio sociale legato alla violenza, ma anche a povertà, calamità naturali o altro, dando sempre risposte concrete".
Città di Castello/Umbertide
06/11/2023 16:57
Redazione