Caccia, l'assessore provinciale chiede la modifica del decreto

“L’ultimo Decreto Legge del Governo deve essere modificato in sede di conversione parlamentare”. E’ il pensiero che l’assessore provinciale alla programmazione faunistica Massimo Buconi affida ad un comunicato stampa che di seguito riportiamo. “E’ la classica situazione di dover scegliere il male minore: senza decreto nessuna possibilità di deroga per storno, passero e fringuello e divieto di caccia nelle ZPS; con il decreto potere assoluto all’INFS sulle deroghe, caccia consentita, ma con forte limitazioni nelle ZPS e soprattutto introduzione di pericolosi precedenti nel modo di affrontare le problematiche venatorie. Il decreto deve quindi essere modificato in sede di conversione per affrontare a corto i problemi posti dalla Comunità Europea, ma non è accettabile che in Italia si consenta la ripresa di un fronte anticaccia che vuole limitazioni più forti di quelle previste dalla stessa Comunità Europea. Quanto prima sottoporrò all’attenzione del Consiglio Provinciale un documento, concordato con le Associazioni Venatorie ed i gruppi Consiliari, nel proseguo di quello spirito unitario che ha consentito in Umbria di raggiungere positivi risultati sulla caccia, che prevederà: la richiesta alla Regione dell’Umbria di modifica urgente della L.R. 14/94 per adeguare il regime di deroga di cui all’art. 19/bis della Legge 157/92; richiesta alla Regione dell’Umbria di aprire subito un confronto per ridefinire la normativa sulle ZPS e sulle prossime ZSC (attuali SIC); di chiedere alla Regione dell’Umbria ed ai Parlamentari Umbri di sostenere la modifica del decreto ripristinando un metodo di confronto, riconoscendo la validità degli osservatori faunistici regionali, ridefinendo le norme di gestione delle ZPS senza andare oltre quello previsto dalle direttive comunitarie, obbligare l’INFS a fare tutto quanto necessario per acquisire i dati per consentire il prelievo del fringuello. Su questi obbiettivi c’è concordanza anche con la Provincia di Terni e la Regione dell’Umbria. Occorre una forte mobilitazione unitaria di tutti i soggetti interessati: chi lavorerà per dividere si assumerà una grande responsabilità”.