Calcio: domani il Gubbio affronta il San Marino

Vigilia di campionato per il Gubbio, che domani al Pietro Barbetti affronterà il San Marino di Alberico Evani. Il tecnico del Gubbio Torrente in questi giorni ha provato il 3-5-2 anche se domani dovrebbe riproporre il consueto 4-3-3, modulo che ha dato i suoi frutti nel pre campionato estivo, l'unico dubbio sulla formazione che scenderà in campo riguarda la punta che affiancherà Casoli e Marotta, in ballottaggio Corallo e Perez, con il primo in vantaggio sul giovane rossoblu' che ha ben figurato in queste prime partite, ma che probabilmente siederà in panchina per lasciare il posto da titolare ad Alessandro Corallo, che in questa difficile partita puo' portare esperienza e personalità. Torrente di fronte si troverà una squadra a cui spesso e volentieri ha dato dei dispiaceri: lo scorso anno, per esempio, segnò il gol vittoria all’andata (1-0 al Barbetti) e la doppietta decisiva nella rimonta a San Marino (quel 2-3 che regalò l’illusione play-off alla compagine di Simoni e Tumiatti). I biancocelesti però sono una formazione radicalmente cambiata rispetto a quella che nella stagione passata riuscì ad evitare la retrocessione soltanto ai play-out. Innanzitutto la guida tecnica è stata affidata ad Alberigo “Bubu” Evani, una vita nel Milan da giocatore e alla sua prima esperienza, come Torrente, da allenatore di una prima squadra. Il punto di forza dei titani (dove in difesa l’ex Tafani resta un riferimento importante) è senza dubbio rappresentato dal reparto offensivo, formato da Cesca, autore di tre gol contro la Carrarese, e Gasparello, prelevato dal Padova, centravanti classe ’79 in grado di aumentare in maniera significativa il peso dell’attacco sanmarinese. Il centrocampo è invece guidato dal fosforo di Testa, proveniente dall’Olbia. La sfida sarà senza dubbio difficile, anche se l’auspicio è quello di confermare la tendenza degli ultimi due precedenti al Barbetti, che hanno visto il Gubbio vittorioso sempre per 1-0. In fondo, a proposito di vecchi proverbi, è pur vero che “non c’è il due senza il tre”.