Aveva promesso di evocare tutti i demoni che animano l'animo umano e per farlo ha vestito anche lui il colore del demonio, il rosso fuoco dal cappello a forma di tuba fino alle scarpe, con quella sua voce affabulatrice che si è alternata a musica e brani.
Così Vinicio Capossela al teatro romano di Gubbio con il suo spettacolo "Pandemonium", tappa del tour partito dopo il lockdown imposto dal Covid. E proprio la pandemia ha ispirato il tema del suo spettacolo che sta girando piazze e palchi d'Italia, approdando a Gubbio nel contesto della rassegna "OltreFestival", in collaborazione con "Moon in June" e inserita nel cartellone degli eventi estivi del Comune di Gubbio.
Agli spettatori è stato lo stesso Capossela a narrare il filo conduttore del suo Pandemonium: " Da Pan, che rappresenta il tutto e demonium, ovvero i demoni interiori, in opposizione a Pan - theos , tutto Dio ".
Viatici e compagni per il suo viaggio tra i demoni che animano la nosstra quotidianità, il Pandemonium, un'imitazione di armonium che evoca gli organi da chiesa con le sue sonorità a canne e il "rumorista intraterrestre ", come l'artista lo chiama sul palco, Vincenzo Vasi .
La scaletta, e non poteva essere altrimenti, parte con il brano "La peste", non quella delle piaghe e degli untori di manzoniana memoria, ma quella moderna che naviga sul web, che si diffonde ed uccide tra selfie e like
Prosegue lo spettacolo e si tinge l'atmosfera ancora più intensamente di accenti demoniaci e vibra l'armonium note che arrivano direttamente dagli inferi per "Danza macabra " dove con la morte "danzano papi e vescovi, danza la plebe e il volgo, danzano ricchi e nobili e alla danza nessuno è sordo".
Applaude il pubblico del teatro romano, 500 i posti disponibili suddivisi in due turni di spettacolo, uno alle 19 l'altro alle 22 per il rispetto delle norme di distanziamento, in una serata che nello stile dell'artista ha saputo affabulare e cantare insieme, mettendo in fila , come si era usi fare nei bestiari medievali, restando alle citazioni della discografia di Capossela , vizi, virtù, idiosicrasie, incubi e peccati dell'umana specie, una fenomenologia della condizione dell'uomo che il Covid ha solo esaltato, ma che in generale fa parte della quotidianità del vivere moderno.
( ndr. Stasera nel tg di Trg canale 11 ore 19.30 replica 20.20 le immagini del concerto )
Gubbio/Gualdo Tadino
05/08/2020 11:50
Redazione