Maxi indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Gorizia su circa 150 gare d’appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche. Tra queste, secondo quanto si apprende, anche alcune riguardanti opere e strade da realizzare nelle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 2016. A chiedere chiarezza a tutti i livelli istituzionali è la Lega Umbria, con i suoi parlamentari e consiglieri regionali. “Oltre al danno pure la beffa – si legge nella nota – non c’è pace per le popolazioni terremotate umbre che adesso si trovano di nuovo al centro di un altro scandalo. Dopo aver atteso tempi immemori per la consegna delle casette, dopo essere stati vittime di un'insana burocrazia, oggi si apprende che anche i materiali utilizzati per la costruzione sembrano non essere adeguati. Tale situazione è un paradosso se si pensa che l'accordo scellerato tra Regioni ed Anac avrebbe dovuto garantire non solo trasparenza nelle procedure ma anche qualità nelle gare di appalto, negli affidamenti e nei materiali utilizzati. Riteniamo inaccettabile che i cittadini umbri, così come quelli del centro Italia, coinvolti in questo scandalo, debbano convivere tra funghi, topi e malta. A distanza di poco tempo dall’ utilizzo delle abitazioni prendiamo atto del fatto che da parte del Governo precedente e della Giunta Marini, non solo c’è stato un evidente fallimento nei tempi di assegnazioni delle casette ma al contempo non c’è stata nemmeno la trasparenza e addirittura una scarsa qualità dei materiali utilizzati, tanto è vero che in alcuni casi, come documentano i media in questi giorni, assistiamo a cedimenti e situazioni igienico sanitarie compromesse. Come Lega presenteremo un’interrogazione regionale all’assessore competente per chiedere informazioni sul materiale utilizzato nella costruzione delle casette e faremo presto un sopralluogo per ascoltare le istanze dei cittadini non escludendo un esposto alla Procura della Repubblica, se necessario”.