"Faremo come i pastori sardi, una mobilitazione in strada perché tutti sappiano che decine imprese delle costruzioni umbre e marchigiane rischiano di chiudere perché non sono state pagate per un'opera già finanziata e che potremmo concludere in poche settimane".
E' il provocatorio appello lanciato dalla sede di Ance Perugia, il sindacato costruttori di Confindustria che torna a farsi sentire sulla vicenda dei mancati pagamenti alle imprese umbre, molte dell'Eugubino-Gualdese, che hanno lavorato sulla realizzazione della Perugia-Ancona ma vantano crediti per circa 40 milioni nei confronti del general contractor, Astaldi, finito in concordato. Nulla si muove da Roma, dove era atteso un Tavolo ministeriale e allora si annuncia una giornata di protesta per il prossimo 7 marzo, come conferma per il comitato credito Astaldi, Umberto Bocci e Albano Morelli in conferenza stampa insieme al direttore di ANCE Umbria, Walter Ceccarini: "Chi afferma che il problema della Perugia-Ancona sia risolto, che i cantieri saranno sbloccati non sa di cosa parla - tuonano i costruttori umbri - qui nessuno ha riscosso un euro dei 40 milioni di cui siamo creditori e finchè non ci saranno i pagamenti dovuti non si ripartirà con i lavori".
Il riferimento neanche troppo velato è alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Ministro Toninelli ("Stiamo sbloccando il cantiere della Quadrilatero") sia ai rumors che dagli ambienti ben informati vorrebbero la Astaldi in procinto di ripartire con i lavori proponendo nuovi accordi (al ribasso) con le aziende che accetteranno le nuove condizioni.
Per ora l'unica certezza è che giovedì prossimo ci sarà una grande mobilitazione lungo la Perugia-Ancona, stile "pastori sardi": e anche se in Umbria non si voterà almeno fino al 2020, di sicuro l'iniziativa non dovrebbe passare inosservata.
Perugia
03/03/2019 12:04
Redazione