Dopo la sentenza del Tar Umbria che ha dato ragione su tutta la linea a Regione Umbria, Comune di Gualdo Tadino e Rocchetta Spa, arriva la decisione della sezione usi civici della Corte di Appello di Roma, che sospende gli effetti del sequestro dei terreni dove si trovano i pozzi decretati nello scorso gennaio. Un nuovo passaggio importante sul fronte giudiziario nel braccio di ferro annoso tra la multinazionale delle acque e la Comunanza agraria, anche se resta ancora in ballo un progetto imprenditoriale di 30 milioni di euro.
"Un altro punto a favore degli Enti e dell’Azienda, commenta in una nota il Sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, che dimostra ancora una volta come l’interesse della comunità sia quello di dare il via, nel più breve tempo possibile, ad un investimento fondamentale non solo per la città di Gualdo Tadino ma per l’Umbria intera nel suo complesso. La decisione presa della sezione usi civici della Corte di Appello di Roma - ha sottolineato il primo cittadino – rappresenta un altro passo in avanti di una vicenda che purtroppo per responsabilità tutte in capo alla ricostruita Comunanza Agraria sta nei fatti impedendo alla città di Gualdo Tadino di cogliere una irripetibile e irrinunciabile opportunità di sviluppo. Auspico ora che venga fissata al più presto l’udienza al Consiglio di Stato, per la quale insieme alla Regione dell’Umbria abbiamo prodotto formale istanza di prelievo. L’interesse collettivo dei gualdesi è quello di riavere l’area della Rocchetta e dell’intera Valle del Fonno più bella e sicura di prima - conclude Presciutti - e di ottenere nuove importanti possibilità di sviluppo e non certo continuare l’inutile girovagare per tribunali di vario tipo e specie”.