Il Gip Natalia Giubilei accoglie la richiesta della Procura e ordina gli arresti domiciliari per Cristian Goracci ex amministratore Sogepu e attuale direttore generale di Sogeco e per Antonio Granieri amministratore di Ece srl. Il giudice, dopo l'interrogatorio preventivo degli indagati, ha ritenuto "concreto il pericolo di reiterazione del reato" ed ha disposto l'adozione della misura cautelare domiciliare condividendo la ricostruzione della vicenda prospettata dalla Procura.
Nel dettaglio, spiega in una nota il procuratore Raffaele Cantone, Goracci, quando era ancora amministratore della società pubblica Sogepu, avrebbe agevolato la partecipazione di Ece al bando di gara per l'affidamento del servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani per i comuni dell'Alta Umbria: 350 milioni di euro per 15 anni di gestione rifiuti per i Comuni da San Giustino fino a Gualdo Tadino.
In cambio, sempre secondo l'accusa, avrebbe ricevuto una tangente da 750 mila euro sotto forma di consulenze fatturate ma che, afferma la Procura, non erano mai state effettuate.
"L'amministratore in questione – afferma Cantone - pur essendo molto ben inserito nel tessuto politico, sociale ed economico della zona di Città di Castello, vantando frequentazioni con numerosi esponenti della politica locale ma anche in vari contesti ed organizzazioni non solo locali, ed avendo un tenore di vita particolarmente alto, non aveva alcuno specifico titolo di studio che gli consentisse di svolgere attività di consulenza che, del resto, non faceva per nessun altro che non fossero i clienti della società pubblica."
Sul meccanismo della false consulenze, a Goracci viene anche contestato di aver selezionato, in violazione del principio di rotazione degli appalti , una S.r.l.di Città di Castello quale fornitrice di cestini per rifiuti per un appalto da 300 mila euro, da cui poi avrebbe ricevuto circa 36 mila euro quale compenso di prestazioni di consulenza non eseguite e fatturate attraverso fittizia documentazione fiscale. Originariamente la richiesta di misura cautelare era stata richiesta anche per l' amministratore di questa S.r.l. , ma a seguito dell'interrogatorio preventivo, avendo l'indagato dimostrato di aver dismesso le cariche sociali ed avendo anticipato la volontà di avvelersi di riti alternativi, motivo per cui la Procura ha rinunciato alla richiesta cautelare.
L'indagine di Cantone aveva preso avvio da una denuncia anonima, particolarmente dettagliata ed informata, evidentemente proveniente da soggetto a diretta conoscenza delle vicende riguardanti gli appalti nel settore dei rifiuti, che non aveva avuto probabilmente il coraggio di esporsi pubblicamente.
Gubbio/Gualdo Tadino
01/10/2024 13:31
Redazione