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Ceri mezzani: corsa rocambolesca, sei cadute, un ferito grave

Ceri mezzani: sotto la pioggia una corsa rocambolesca, sei cadute, "Callate" fatali per San Giorgio e Sant'Antonio. Un ferito grave ricoverato a Perugia. E Sant'Ubaldo non chiude il portone della Basilica.
Sarà ricordata a lungo l'edizione 2012 della festa dei Ceri mezzani: sotto la pioggia battente infatti si è registrata una corsa rocambolesca, ben sei cadute, tra primo e secondo tratto, con le "Callate" fatali per i ceri di San Giorgio e Sant'Antonio. Ma il bilancio più preoccupante è quello dei feriti, con un giovane 16enne che al mattino si è tagliato seriamente con una delle brocche lanciate dai capodieci, ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale, mentre nel pomeriggio la prima delle numerose cadute susseguitesi (quella di Sant'Antonio lungo la "Callata dei Neri") ha provocato un ferito grave: si tratta dell'ex consigliere comunale eugubino Guido De Prisco, colpito alla testa dal cero in caduta rovinosa: trasportato d'urgenza al nosocomio di Branca per un forte trauma cranico, è stato trasferito al S.Maria della Misericordia di Perugia. La corsa ha riservato emozioni rocambolesche, a cominciare proprio dalle "Callate". Dopo che al mattino i tre ceri erano stati perfetti nell'alzata e nelle girate in Piazza Grande, guidati con maestria ed esuberanza dai giovani capodieci, Alberto Nicchi (Sant'Ubaldo), Luca Fiorucci (San Giorgio) e Giovanni Vannini (Sant'Antonio) nella corsa pomeridiana è successo di tutto: prima lungo la "Callata dei Neri", affrontata a velocità folle dai giovanissimi ceraioli, è stato il cero di Sant'Antonio a cedere due volte nel giro di pochi metri (la prima a causa della caduta di due ceraioli di San Giorgio). Ma il primo tratto ha riservato un altro inciampo poco più avanti: dopo l'imbocco della curva di "Meli", al termine del lungo tratto del corso, è stato il cero di Sant'Ubaldo a cadere. Non meno concitato il secondo tratto del percorso: prima lungo la "Callata de Ferranti" sono andati a terra San Giorgio e di conseguenza Sant'Antonio (che era a pochi passi), sul prosieguo della corsa, pur con notevole vantaggio, è stato di nuovo il cero di Sant'Ubaldo a cadere all'altezza dell'ex ospedale. I danni più seri li ha riportati il cero di San Giorgio, con uno dei due fusti letteralmente "sfondato", nonostante la manicchia abbia attutito il colpo; rovinata anche una manicchia superiore del cero di Sant'Ubaldo. Senza alcuna incertezza invece i tratti successivi, prima le birate e i buchetti, quindi il monte, ma con un arrivo a sorpresa: il cero di Sant'Ubaldo, pur con discreto vantaggio, non è riuscito a chiudere il portone della Basilica, incertezza di cui hanno approfittato San Giorgio e Sant'Antonio per entrare. E nel chiostro è stata festa collettiva, a chiudere un pomeriggio decisamente movimentato per i giovani ceraioli. L'appuntamento è ora per il 2 giugno con la festa dei ceri piccoli.

21/05/2012 08:07
Redazione
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