Va sostenuta con forza la proposta della Regione Umbria di inserire il territorio della fascia Appenninica nelle " aree interne" previste dalla Comunità Europea, per le quali sono previsti delle linee di finanziamento aggiuntive e di maggiore intensità. Non si tratta di voler stare in un tavolo in più per avere ulteriori finanziamenti, si tratta di mettere in evidenza le caratteristiche della fase critica che sta vivendo la fascia appenninica dovuta agli effetti della più grave crisi che ha coinvolto l'Italia (A. Merloni), ma anche agli effetti di ripercussioni che ci sono per quanto riguarda la crisi del settore delle costruzioni e gli effetti sulla produzione del cemento(-40%) e degli altri materiali legati alle costruzioni( ceramica, trasporti, manufatti in genere ecc.). Le caratteristiche dello sviluppo che si determinato in questa parte di Umbria di confine negli ultimi 30 anni ha permesso una stabilizzazione, ed anche un incremento demografico, anche con la presenza di immigrati, un mantenimento del territorio e delle caratteristiche morfologiche dello stesso, in quanto i processi di urbanizzazione non si sono concentrati vicino le grandi aziende, mantenendo la residenzialità nei borghi sparsi dell'ampio territorio, favorendo il mantenimento delle caratteristiche ambientali,territoriali culturali e paesaggistiche. La fase attuale, sta determinando l'inizio di processi negativi, calo demografico,invecchiamento della popolazione, caduta del reddito di oltre 4 punti rispetto alla media regionale, giovani che cercano sbocchi lavorativi altrove, inizio del degrado territoriale, frane, strade dissestate ecc., diminuzione della superficie agricola coltivata, aree industriali degradate ecc. Qui si fonda la necessità di avere una strumentazione che permetta di evitare questi fenomeni e di salvaguardare le specificità di questa area, e quindi la necessità che trovi negli interventi previsti dalle aree interne possibili soluzioni all'aggravarsi delle criticità. Il contesto territoriale politico, sociale ed istituzione deve lavorare alacremente affinché la proposta, avanzata dalla Regione, venga accolta e sostenuta dal governo attraverso la commissione interministeriale,(presente nei giorni scorsi nel territorio), ma anche che si cominci ad attrezzarsi come area territoriale, in maniera integrata e condivisa, per presentare progetti che si basino su una nuova strategia di sviluppo economico e sociale, che crei lavoro, realizzando inclusione sociale e riducendo i costi dell’abbandono del territorio. E' fondamentale che le amministrazioni comunali si attivino immediatamente affiche vada in porto la individuazione della classificazione "dell'area interna" e che si definisca una strategia di sviluppo per i prossimi anni. 7 . Noi ribadiamo anche che i Comuni partecipanti della area progetto relativa al parco di Monte Cucco realizzino forme più appropriate di associazione di servizi, rispetto a quanto fatto sino ad oggi,( convenzioni) lavorando per il Comune Unico, funzionale anche alla sostenibilità di lungo periodo della strategia e tale da allineare pienamente la loro azione ordinaria con i progetti di sviluppo locale finanziati.
Gubbio/Gualdo Tadino
03/06/2014 12:25
Redazione