Tre sberle dall'Avezzano ci possono stare per un Città di Castello così giovane ma che probabilmente dovrà fareci il callo con questa situazione da qui alla fine della stagione visto che da qui al 17 dicembre molto difficilmente arriveranno una manipolo di giocatori esperti che possano aggiungere spessore ad un organico che più di onorare la maglia giocando bene e raccapezzare a fatica qualche punto quale la, davvero non può fare. Dicevamo contro l'Avezzano perdere ci può anche stare ma se gli episodi arrivano poi a dare la sentenza allora Silvao Fiorucci non ci sta: “Il rigore a loro assegnato è abbastanza discutibile, non lo si vede assegnare spesso, ma l'espulsione è qualcosa di più di esagerato. Già in parità numerica sarebbe stato difficile contenerli per il resto della gara, figuriamoci con un uomo in meno e sotto di un gol al rientro dagli spogliatoi. Abbiamo lottato al meglio delle nostre possibilità e cercato di fare il massimo, certo abbiamo anche sbagliato il gol del 2-1 in maniera incredibile e me ne rammarico: magari l'Avezzano il terzo gol l'avrebbe anche fatto, ma certo è che che avrebbe giocato con qualche apprensione in più sapendoci sotto di una sola lunghezza. Abbiamo comunque perso contro una squadra forte con diversi giocatori esperti per la categoria, i nostri limiti sono ben noti, ma stiamo facendo il massimo, la società di conseguenza farà le sue valutazioni”. E a chi gli chiedi di mercato, l'allenatore tifernate dribbla tutti con poche parole: “Io faccio l'allenatore, alleno durante la settimana il gruppo che ho a disposizione.I miei giocatori sono questi da quando l'ho preso, anzi, a dire il vero qualche pezzo pregiato se ne è andato, ancora il mercato è aperto, ma è la società che deve fare le sue scelte, io mi limito ad allenare”. Insomma parole di routine, ma che con il tono con cui sono stet pronunciate lasciano trasparire chiaramente un velo di malinconia e sfiducia verso uan società che con il passare dei giorni sembra sempre più intenzionata ad andare avanti da qui alla fine con i suoi giovani.